QUALIFICHE PER KAYAK FATTE MENTRE PER LE CANADESI POSTICIPATE A DOMANI

 


 Giornata particolarmente lunga oggi visto che è iniziata con la sveglia alle 4 am per seguire la semifinale di Sinner e le qualifiche di slalom in quel di Penrith. Orari antelucani per tutto il fine  settimana quindi sveglie all’alba, considerando che vivo dalla parte opposta di dove si stanno svolgendo le partite di tennis e le gare di canoa slalom. Che soddisfazione però vedere l’italiano imporsi sul numero 1 del tennis mondiali in 4 set e con infinita umiltà e classe. 

 
A disegnare il tracciato per gli "Oceania Championships" ci hanno pensato i due Mike: il primo per l’Australia fa di cognome Druce  e il secondo per la Nuova Zelanda è Dawson. La partenza è  stata abbassata rispetto al passato e si parte poco sopra il primo ponte. Un percorso per la qualifica che inizia subito con una risalita e finisce in pratica con altre due risalite sulle 22 porte dislocate sul canale di Penrith. Una combinazione in retro nella "main wave" e poi una parte centrale angolata che porta gli atleti a destra e a sinistra del budello di acqua olimpico. La combinazione 9/10 lascia margine di scelta tra fare in retro o in discesa come ha fatto il campione olimpico  Jiri Prskavec che fa registrare il miglior tempo con 91.22,  ma ci mette un tocco alla 7, tocca il palino di destra con la pala sinistra, e si piazza quarto. Anche il giovane transalpino Titouan Castryck ci prova a fare discesa la 10,  ma in prima manche si prende un 50 che lo costringe a presentarsi al via in seconda manche per passare il turno. Tra i K1 non brilla il marocchino Mathis Soudi, c’era attesa vederlo all’opera, che prende un distacco abissale, finisce in nona posizione a più 5 secondi dal Lucien Delfour che vince la qualifica sul compagno di squadra e rivale per un posto olimpico Timothhy Anderson. C’è da chiedersi dove il campione ceco ha fatto la differenza e la risposta arriva dalle ultime 4 risalite che praticamente divora rispetto ai suoi avversari. Due risalite a destra e due a sinistra, rispettivamente la 11 a cui si approccia con una calma assoluta preparando il colpo largo di sinistro nel momento in cui la sua canoa inizia già a ruotare. Sulla 15 in risalita a sinistra sfrutta l’onda precedente e si infila senza forzare, mantenendo lucidità e freschezza fisica. Ma sono la 20 e la 21 a fare la vera differenza! Nella prima risalita a destra il suo scafo entra nella morta e non perde un solo centimetro verso valle: fa tutto con il destro in acqua, prima gli serve per girare la canoa e poi, alzando il gomito sinistro, pianta la pala in acqua verticale che sembra cementarsi sul fondo. Ne esce con velocità, usa tre piccole pagaiate per approcciarsi alla 21 che pennella senza difficoltà. Rilassato taglia il traguardo senza affanno.
Assente al via il campione del mondo Joe Clarke, che ha dovuto dare forfait dopo l’incidente dell’altro giorno mentre si allenava per il kayak cross. Lo scontro ad una risalita con il francese Delassus gli è costato un taglio in viso e diversi punti di sutura per chiudere la ferita oltre al fatto che dovrà restare a riposo, o meglio fuori dall’acqua, per qualche giorno. 


Nel settore kayak  femminile Jessica Fox  è la numero uno come sempre visto che vince con un margine di oltre 3 secondi su una Luuka Jones rientrata ad essere molto competitiva. Seguono Tercelj e Leibfarth, che compie 20 anni giusto oggi,  a oltre 9 secondi e ancora più distanti Woods e Prigent. Quest’ultima sbaglia ad impostare la discesa numero 3, batte con la punta sul blocco e finisce fuori, quindi è costretta a risalire per prendere la porta e proseguire nel suo cammino verso il traguardo, ma il ritardo accumulato dall’errore non è più colmabile. L’australiana, figlia della volpe,  sceglie di spingersi sul muro sulla prima risalita, poi 7 e 10 in retro sono impeccabili, buoni cambi di ritmo nella parte centrale e bene le ultime combinazioni di risalite e il gioco per lei è fatto! Il 7% di distacco dal primo K1 uomini conferma il valore della sua discesa di qualifica che risulta essere una delle migliori percentuali per lei in gare internazionali con i migliori specialisti maschi al via.

Sospesa la qualifica delle canadesi per forte vento, si recupererà domani mattina prima delle semifinali e finali del kayak.

Qualche aggiornamento internazionale: Peter Kauzer con Benjamin Savsek cureranno la preparazione invernale sul canale di Al-Ain dove c’è pur Miguel Trave in compagnia della fidanzata Domenik. Lo spagnolo ha passato qualche settimana al caldo e domenica poi con tutta la squadra iberica tornerà a La Seu d'Urgell prima di andare a Pau sotto le direttive di Samuel Hernandez e di Anaïs Bouchet.  In Brasile c’è già Zuzana Pankova con il suo tecnico Peter Murcko, mentre Vaclav Chaloupka è atteso a Rio a partire dai primi di febbraio. Nella stessa data arriveranno nella città carioca pure un gruppo di italiani della Marina Militare con i tecnici Omar Raiba e Matteo Appodia e con gli atleti Raffaello e Zeno Ivaldi, Flavio e Elena Micozzi, Davide Ghisetti e Lucia Pistoni. Già sull'aereo per l'Australia la squadra dei carabinieri, eccezion fatta per Marcello Beda (Aeronautica Militare),  con Giovanni De Gennaro,  Xabi Ferrazzi, Marta Bertoncelli, Elena Borghi e Paolo Ceccon.

Occhio all’onda!

PS un particolare ringraziamento a Inaki Gomez per tenermi aggiornato con i video delle gare considerando che per le qualifiche non ci sono le dirette. Un ringraziamento pure alle altre mie fonti in loco quindi Eoin Rheinisch e Timoty Walker.


Effetto Kayak Cross... sarebbe il caso dell'obbligo del casco integrale o con grata come per la canoa polo 




 

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