Il mitico CCVR

  

Per una società sportiva arrivare a festeggiare i 60 anni di attività è un traguardo importante, riuscire poi, in una splendida serata conviviale, riunire in pratica tutte le generazioni che l’hanno creata, vissuta e amata non è impresa facile.  Mi piacerebbe scrivere di ognuno di loro, perché  sono tutte persone speciali con le loro storie di pagaie da raccontare, da condividere, da non dimenticare e perché con tutti loro e con chi ci assisteva dall’alto, ho condiviso momenti magici, unici, indimenticabili, profondi. Ha detto bene Francesca Rossi parlando al microfono ieri sera,  la canoa ci ha formato, la canoa ci ha forgiato e ci ha regalato l’energia per affrontare la vita  con una marcia in più anche se a volte è stata difficile ed impegnativa. Perché essere canoisti un tempo significa esserlo per sempre attraverso tutte le vicissitudine che tutti noi abbiamo affrontato da allora ad oggi, ma che abbiamo vissuto intensamente come intensamente e unicamente abbiamo pagaiato, nuotato, viaggiato, gareggiato e recuperato in mezzo ai torrenti le nostre canoe che dopo un bagno navigavano verso valle! Una sorta di parodia di quello che la vita poi ci avrebbe riservato.
C’è il Pele, che per noi era il Bear di "Un mercoledì da Leoni"; c’è il Maner che per noi è stato a lungo idolo sportivo con la sua partecipazione al campionato del mondo del 1969 e che per anni  arrivava alle gare a cavallo dello sua moto; c’è il poeta Roberto Bissoli con in tasca il suo ultimo romanzo (Il sovrano dell'isola oscura)  e che in Spagna ancora se lo ricordano per le sue imprese canoistiche; c’è il mitico Renato Olivati che negli anni ’90 è stato al mio fianco per formare un’intera generazioni di canoisti, con la moglie Bruna che è sempre elegante e bella.  C’è Michal Lake, il presidente architetto,  che con il suo accento americano ci faceva sentire internazionali, c’è Carlo Bagnoli che con la sorella Erika hanno animato il club negli anni ’70 e che ora mantiene uniti i ragazzi di allora con quelli di oggi e si ricorda di tutti con grande sensibilità; ci sono i mitici  Marco Castelli e Ettore Poletto, tutti i fratelli Mariani da Paolo, Renzo e Sandro con Silvano presente nel ricordo. C'è Bruno Panziera che per anni ha fatto il presidente e che ha dedicato amore e risorse a tutto il movimento della pagaia. Poi hanno risposto alla "chiamata alle armi" tutti o quasi tutti coloro con cui ho condiviso tempo e passione  a pagaiare su tanti fiumi e sul nostro amato Adige, quando si andava a Ponte Pietra o a Ponte Garibaldi per surfare sotto quei ponti dove, in relazione all’altezza dell’acqua, si formavano due belle onde, regolari e grandi da farci stare in tre o quattro dentro. Poi si usciva e si lasciava spazio ai compagni pronti a rientrare ogni qualvolta qualcuno esausto perdeva l’onda.  Una generazione, quella nata alla fine degli anni ’50 e agli inizi degli anni ’60 che aveva nella Vecchia Dogana il suo punto di riferimento, tra le colonne rifatte e un tetto bombardato dagli americani, con due spogliatoi e una palestrina abusiva, dove sputavamo sangue con il Blaho e ci ammazzavamo facendo il giro delle Torricelle correndo nelle fredde notti d’inverno.  C’era anche il laboratorio dove ci siamo costruiti pure le canoe:  le famose Lettmann con il puntone!  Elena, Joe, Mauro, Susy, Andrea quello Vecchio e Andrea quello Buono di Cuore, Carlo Alberto il cavallo pazzo, Bona il rosso, Roberto lo sciatore,  Enrico il pignolo, con la generazione successiva, Ale, Fabri, Dome anche se non presente per cause di forza maggiore, ma c'è con il cuore, Davide, e quella ancora successiva rappresentata dal bel Filippo. Per arrivare ai giovanissimi  figli nostri e non solo che stanno tenendo alto il nome di una Società che ha portato la  "parola canoa" nel mondo! 

Forse non si era capito, ma è stata una bella serata perchè il Canoa Club Verona o meglio il mitico CCVR è ancora vivo ed effervescente sotto molti aspetti da quello sportivo, culturale, organizzativo, ma soprattutto non mancano le idee e la voglia di restare uniti, perchè tutti noi abbiamo capito che le Amicizie di un tempo condividendo la passione per la canoa sono rimaste in noi ancora prima che nascessero. Certo è, come dice il presidente del Club Luigi Spellini:"rimbocchiamoci le mani, facciamoci un applauso perchè siamo stati bravi ad arrivare fino qui e continuando su questa strada saremo ancora più bravi guardando alla grande al futuro"!


 Sic Transit Gloria Mundi cita il nostro moto  e aggiungerei… in saecula saeculorum!







 

Commenti

  1. Complimenti Ettore per questo bello e interessante omaggio alla storia del tuo Club. Ti leggo sempre con tanto piacere. Un caro saluto. Paolo

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  2. Chicco. Bravo Ettore, mi spiace non aver potuto esserci. L'appuntamento era importante ....
    Alla prossima!!

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