Aggiornamenti sui regolamenti Olimpici per Paris 2024
Sono usciti recentemente alcuni aggiornamenti sui regolamenti ICF che definiscono gli ultimi dettagli sulle gare olimpiche di canoa slalom e kayak cross. E’ stato deciso (punto 12.7.1) che il percorso di slalom deve essere definitivo 2 mesi prima dell’apertura del villaggio olimpico che è fissata per il 19 luglio 2024, lo stesso vale per il percorso del kayak cross. Se per la canoa slalom il regolamento specifica che gli ostacoli sul canale non potranno essere più spostati due mesi prima delle gare, per il kayak cross si parla specificatamente del "course design" e cioè dove verranno posizionate le porte in risalita e in discesa, compresa l’area per l’eskimo. Questo ovviamente faciliterà gli ultimi due mesi di allenamenti in loco considerando che, conoscendo il tracciato di gara, ci si potrà concentrare solo su queste combinazioni. Per lo slalom, viceversa, la mappa del percorso di gara per qualifiche e semifinali e finali verrà data solo il giorno prima della gara stessa. Come la vedo io due mesi prima delle gare darei già il tracciato e farei allenare tutti gli atleti solo su quel percorso. Il vantaggio sarebbe che così facendo alziamo al massimo il livello della competitività, mettendo tutti sullo stesso piano. I tracciatori a cinque cerchi dovrebbero essere confermati Irati Goikoetxea e Sebastian Schubert. La prima una spagnola di 38 anni e il secondo un tedesco che di anni nel 2024 ne avrà 36. I due hanno già diseganto i tracciati di Londra quest'anno e la spagnola era anche a Parigi nella finale di Coppa del Mondo.
Un’altra regola uscita recentemente è quella che ci parla del colore che dovranno avere le canoe per il kayak cross. Recita infatti così il regolamento: "Requisiti della barca Kayak Cross" : il colore delle barche Kayak Cross ai Giochi Olimpici è stato convalidato e comunicato ai produttori. Come da regola ICF CSL Regole di concorrenza - 12.2.5 . Il colore sarà l'azzurro cielo grezzo RAL 5015 o un blu grezzo vicino a quello RAL. Non devono esserci brillantini, ghirigori, punti o altri colori incorporati nel colore della barca.
La motivazione fornita per questa scelta cromatica, che obbliga tutti i concorrenti ad avere lo stesso colore della canoa, è data dal fatto che in questo modo dovrebbe essere più facile per il pubblico seguire le gare, dando risalto viceversa al colore del pettorale che i concorrenti indosseranno in gara negli scontri diretti. Regola questa che, a mio avviso, non farà ottenere il risultato sperato, anzi creerà ancora più confusione nel seguire la discesa dei concorrenti. Sarebbe stato bello, viceversa, che le nazioni usassero barche personalizzate con i loro colori in maniera tale da individuare facilmente il paese di appartenenza dell’atleta.
Curiosità : la fiaccola olimpica verrà accesa in Grecia ad Olimpia il 16 aprile 2024 e arriverà a Parigi attraverso il Mediterraneo sbarcando a Marsiglia (città che ospiterà le gare di vela e qualche partita di calcio) e, prima di arrivare nella capitale, attraverserà 400 città. Si conosce il nome del primo tedoforo, che sarà il campione olimpico di canottaggio Stefanos Ntouskos, ma non degli ultimi due: un segreto che si svelerà solo all’ultimo minuto e cioè il giorno della cerimonia di apertura. I tedofori saranno 10.000, selezionati dal Comitato Organizzatore e la torcia olimpica percorrerà più di 12.000 chilometri.
La torcia è stata ideata dal designer francese Mathieu Lehanneur, ispirato da una frase dello scrittore francese Victor Hugo. La citazione in particolare è la seguente “La forma è la sostanza che emerge in superficie”. La torcia olimpica ha come scopo la promozione di diversi valori. Il primo fra questi è senza dubbio l’uguaglianza, visto che è stata data la stessa importanza alle Olimpiadi e alle Paralimpiadi. La stessa inoltre è portatrice di un messaggio di calma e pace. Infine, la Torcia Olimpica richiama anche alla Senna, simbolo inconfondibile di Parigi.
Occhio all'onda!
Tony Estanguet, presidente del Comitato Organizzatore Paris 2024, regge la fiaccola Olimpica ideata da Mathie Lehanneur.
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