Torniamo sui Regolamenti

  


L’ultimo post ha suscitato un particolare interesse;  dico questo perché ha avuto un notevole  numero di lettori e per il fatto che Jim Jayes si è preso la briga di tradurlo in inglese, attirando così molti paddlers che hanno commentato le nuove proposte fatte dal boarding slalom  ICF.  
E’doveroso però spendere due parole su Jim Jayes, che ha un passato, negli anni ’80, nella squadra nazionale britannica, con la partecipazione al mondiale di Augsburg e, successivamente, ha allenato atleti per oltre un decennio;  in oltre ha fondato la  "whitewateractive.co.uk", una organizzazione di  attività avventurose che è diventata la più attiva e importante in tutto il Regno Unito.  "JJ", come tutti noi lo consociamo, è oggi un attento osservatore della canoa, vive da tempo in Spagna e, saltuariamente, allena qualche atleta dello slalom oltre ad atleti del mountain bike.

Torniamo al tema regolamenti e i commenti fatti al post sono stati molto interessanti; è quindi  doveroso riprendere il tema per approfondire l’argomento con le osservazioni fatte da chi vive questo sport e lo segue con passione e conoscenza.  Ne escono pareri ed osservazioni, secondo me, che dovrebbero essere tenute in considerazione perché molto centrate e intelligenti.

Il regolamento cita il fatto che i Kayak da Cross devono essere tutti blu, specificando pure il RAAL: 5015. Su questo punto più di un lettore sottolinea che,  in questo modo,  si elimina il segno distintivo di ogni costruttore,  togliendo visibilità allo stesso,  impedendo un facile e pronto riconoscimento delle sue canoe. La conseguenza è che gli stessi produttori, che oggi forniscono gratuitamente ai top paddlers le canoe, non avranno più interesse a farlo, visto che si uniforma ogni cosa e il loro atleta non riesce ad essere associato al  loro brand.
Andrew Roden fa presente pure che è stato divertente vedere i colori delle canoe ai recenti mondiali e commentare che la canoa gialla è davanti alla canoa rossa attirando velocemente l’attenzione del pubblico. Diverso sarà commentare dicendo: "il pettorale giallo è davanti a quello rosso", inutile dire che è molto difficile distinguere il pettorale sugli atleti bardati di tutto punto, immersi nelle loro canoe  tra vortici e onde,  difficilmente identificabili con il solo colore del numero.  Quanti di voi si ricordano che cosa c’è scritto o di che colore è un pettorale? Diverso sarebbe se si facesse gareggiare il campione del mondo, olimpico, continentale con pettorali riportanti il simbolo e i colori corrispondenti al loro titolo.

C’è anche chi suggerisce di affrettarsi a scommettere che i Giochi Olimpici di Kayak Cross li vincerà una canoa blu e conoscendo la passione per il gioco dei britannici c’è da pensare che qualcuno, questa puntata, prima o poi la farà!

Qualche altra osservazione è nata dal fatto che verrà piazzato il tracciato del Kayak Cross due mesi prima dei Giochi e qualcuno si chiede: "questo significa che le Olimpiadi privilegiano le ore di pratica rispetto all'abilità di leggere e rispondere all’acqua?".

 Ritenendomi a favore di questa nuova regola si può rispondere a questa domanda che, se non ci fosse,  a parità di capacità di leggere l’acqua, vincerebbe chi ha la buona sorte (da intendere come mezzi e disponibilità economica) di praticare molto o di più degli avversari. Passare più tempo su un campo di gara ti permette di provare molte combinazioni, ma, come dicevo, questo costa tempo, energia e soldi. Se viceversa il percorso viene piazzato per tempo,  tutti possono ridurre il tempo sul quel canale, allenandosi solo sullo specifico evitando così di cercare di provare tutte le mille possibilità che presenta un tracciato di acqua selvaggia.  

Se dovessimo prendere in considerazione tutte le edizioni olimpiche per il settore slalom già disputate, nove per la precisione,  ci rendiamo conto che le regole per provare il percorso olimpico sono state abbastanza rigide fino ai Giochi di Parigi. Ricordo bene le restrizioni che erano state poste per ogni edizione per allenarsi antecedentemente , magari dettate dal fatto che i vari canali erano entrati in funzione solo poco prima delle gare a cinque cerchi, e, anche fosse stato possibile allenarsi per tempo, l’ICF aveva messo dei paletti anche per gli stessi padroni di casa.  Fu così in pratica fin dalla prima edizione del ’72, tanto che la Germania dell’Est, che  si costruì un canale personale rubando i progetti di Augsburg,  fece allenare a lungo i propri atleti  su una fotocopia del  canale costruito nei pressi di Lepzig. La DDR vinse tutte e quattro le specialità più un bronzo nel kayak maschile. Le cose sono diverse per Parigi 2024:  il canale è aperto ed operativo da due anni e questo implica il fatto che chi gareggerà in casa,  ha un vantaggio decisamente enorme nello slalom, mentre nel Kayak Cross con la nuova regola le cose si pareggiano.  I francesi hanno trasferito da tempo a Parigi  gli atleti che gareggeranno ai Giochi, facendone il quartier generale delle operazioni e nessuna ristrettezza da parte degli organi internazionali è stata posta!

       Piccole pillole di informazione da Planet Canoa

 - Le canoe messe a disposizione per i mondiali Junior e U23 e assoluti nel 2023 sono delle seguenti aziende: Pyranha, RTM, Lettman, Spade, Exo, Soul, Zet, Prijon, Dragorossi ed Exo.


 - Tra i 4.600 atleti di tutto il mondo che finora si sono qualificati per Parigi 2024, ci sono solo 11 Atleti Neutrali Individuali (otto con passaporto russo più tre con passaporto bielorusso). In confronto, fino ad oggi più di 60 atleti ucraini si sono qualificati per Parigi 2024. 

 

Occhio all'onda!  

 




 

 

 

 

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