Ex-equo da brivido. Brava Stefanie Horn

 

Le neo campionesse d'Europa nel Kaya femminile Horn e Mintalova  


Nella finale del kayak donne è successo quello che nessun calcolo delle probabilità avrebbe mai diagnosticato, abbiamo assistito e vissuto un fatto storico in assoluto,  mai successo prima ad un evento così di livello: un ex-equo incredibile! Il trionfo di Stefanie Horn, colei che ha rischiato di essere lasciata fuori dal circuito di gare,  le regala la giusta gloria, quella   di chi, ai Giochi Olimpici, aveva visto sfumare di nulla la soddisfazione di una medaglia, cosa che l’aveva portata a vivere un momento molto difficile, sportivamente parlando.  Stefanie Horn era andata vicino alla vittoria ai Campionati Europei per ben due volte e al terzo tentativo arriva questo titolo continentale che se pur condiviso ha ancora di più il sapore del successo. La prima volta fu nel 2013 a Cracovia, seconda alle spalle di Fiona Pennie, e poi nel 2017 quando a Tacen fu seconda dietro a Corinna Kuhnle di 1.01 e dove entrò in finale come 10^ per soli 32 centesimi. Oggi invece ha dominato prima la semifinale e poi la finale con pagaiate potenti e senza paura con una convinzione che non le avevamo mai visto prima. Il tracciato slovacco non era facile tanto più per il fastidioso vento che non ti permetteva di mantenere chiare le traiettorie. Poco importa se poi sul traguardo ferma i cronometri su 107.24 che è lo stesso tempo fatto registrare  da Eliska Mintalova colei che è diventata la nuova stella slovacca nel kayak femminile dopo il ritiro di Kaliska e Dukatova. Stefy e Eliska hanno  anche l’onore di condividere il gradino più alto del podio, ma soprattutto sono protagoniste di un evento più unico che raro e cioè quello di essere le prime due atlete a centrare l’oro assieme in un evento così importante. Non solo hanno messo assieme lo stesso numero di secondi per scendere il budello d’acqua tra i monti Tatra, ma hanno pensato bene di pareggiare pure i centesimi  che nella canoa slalom sono considerati per definire il tempo finale. Chissà se pure i millesimi sono gli stessi! Terza Mallory Franklin che fa di tutto per lasciare spazio alle due avversarie, ma, nonostante una manche decisamente sotto tono,  riesce a mettersi al collo il bronzo. Una Mallory che ritroveremo protagonista nella canadese monoposto

Di tutt’altra pasta è la finale a 15  del kayak maschile dove il vento la fa da padrona. Tutti i possibili protagonisti però sono al via nell’atto finale fatta eccezione per il vice-campione del mondo Marcello Beda, purtroppo costretto a rimontare una delle prime porte, e il bronzo di Bratislava Joan Crespo. Su tutti Jiri Prskavec che con questa vittoria arriva a quota 5 titoli individuali (2013/’14/’16/’20) e ben sette a squadre: in assoluto il K1 più vincente di sempre! La sua discesa è regolare e senza particolari sbavature, lotta solo contro se stesso. Dopo la risalita al bivio si rende conto che il vantaggio accumulato fino a quel punto era sufficiente a portarsi a casa la gara, qui è bravo ad amministrare e sull’ultima risalita non rischia nulla. Vince con un margine di oltre un secondo su un Giovanni De Gennaro che invece ha costruito la sua medaglia proprio su quell’ultima porta in risalita rischiando molto, ma consapevole che era la sua ultima chance per mettersi al collo un medaglia. Di quale colore fosse lo hanno deciso solo i decimi di secondo. Alla fine sarà argento come l’anno scorso ad Ivrea dietro sempre un atleta della Repubblica Ceca: in Italia era Prindis in Slovacchia è Prskavec. Sul terzo gradino del podio ci sale Felix Oschmautz poco più che 22enne che a Liptovsky vince la qualifica, poi è secondo in semifinale con un tocco alla porta 2 e in finale tocca la 14 in risalita, ma riesce a mettere la punta davanti a Joe Clarke di 10 decimi. Un Tunka ritrovato finisce in quinta posizione. Il campione europeo uscente, Vit Prindis, si becca un 50 alla discesa 20 (forse dubbio) e finisce nelle retrovie, con un tempo che comunque non gli avrebbe regalato nessuna medaglia.

Oggi C1 uomini e donne poi Extreme

 

Occhio all'onda!

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