Percentuali che ci fanno riflettere
Lo avevo anticipato il percorso non era certo tra i più facili visti su questo canale di Cunovo neppure per gare di Coppa del Mondo o Mondiali assoluti. Forse si è esagerato soprattutto nell’ottica di non considerare il C1 donne come dovrebbe essere sotto questo punto di vista. Giusto per farsi una idea con dati concreti alla mano vi invito a riflettere su questi dati:
- la vincitrice della semifinale nel C1 donne Junior entra in finale con un distacco del 38,8% dal miglior K1 men Junior;
- la decima della semifinale nel C1 donne Junior entra in finale con un distacco del 55,0% dal decimo K1 men Junior e ben il 66,9% dal migliore k1 men Junior;
- la vincitrice della semifinale nel C1 donne U23 entra in finale con un distacco del 31,7% dal miglior K1 men U23 che tradotto in secondi sono 28.
- la decima della semifinale nel C1 donne U23 entra in finale con un distacco del 43,5% dal decimo K1 men U23 e ben il 55,3% dal miglior K1 men U23 che in secondi significa 48, 77.
In finale cambia qualcosina e questi sono i riferimenti:
- la medaglia d’oro nel C1 femminile Junior si vince con un 26% dal primo K1 Junior men;
- le successive medaglie argento e bronzo sono rispettivamente a 27,4% e a 37,40;
- la medaglia d’oro nel C1 femminile U23 si vince con un 21,3% dal miglior K1 men Under23
- le successive medaglie argento e bronzo sono rispettivamente a 24,9% e a 26,8%.
- nel settore Junior 24 atlete su 38 hanno saltato almeno una porta e per 18 di loro le porte saltata sono state almeno due. Solo due atlete hanno un percorso pulito.
- nel settore U23 16 atlete su 39 hanno saltato almeno una porta e per 9 di loro le porte saltate sono state almeno due. Solo tre atlete hanno un percorso pulito.
Quindi considerando tutto ciò siamo difronte a due sport praticamente diversi dove le donne, specialmente in C1, gareggiano su percorsi più lunghi e con difficoltà tecniche fuori dalla logica della velocità. Qui non si mette in discussione il fatto che le stesse possano fare tutte le porte, ma questo non è l’obiettivo di una gara che deve invece essere quello di fare il percorso scendendo verso vale e non passando più tempo con la punta a monte per recuperare le varie combinazioni di porte. Gli eskimi che le povere ragazze hanno fatto durante le prove di semifinale sono stati innumerevoli oltre al fatto di mettere a dura prova la loro tenuta fisica.
Brava Marta Bertoncelli che con tanta determinazione e concentrazione ha portato a casa una grande finale con una medaglia di bronzo molto importante per tutto il settore che da diversi mesi ha attivato un progetto specifico per questa specialità.
Oggi ultimo giorno di gare individuali, poi domenica si concluderà il mondiale di categoria con le gare a squadre.
Occhio all’onda!
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