Savsek su tutti
Ha dominato semifinale e finale e la sua seconda discesa per qualificarsi è stata la manche più veloce in assoluto per le canadesi tanto che gli avrebbe potuto regalare il bronzo nella finale del kayak maschile.
Ma andiamo per gradi e diciamo subito che in questa finale sono mancati diversi possibili protagonisti come Florence (campione del mondo 2013); Martikan (4 titoli continentali ininterrotti dal 2007 al 2010, tanto per citare di lui qualche dato); Peschier e ci aggiungerei anche Stefano Cipressi che in qualifica aveva fatto vedere grandi cose. Sono mancati anche personaggi come Gargaud che quest'anno non è riuscito a prendersi il posto in squadra con una Francia che per la verità in questa specialità non ha brillato. Fuori dalla squadra anche il tedesco Benzin già campione europeo nel 2013 rientrato solo nella canadese biposto dove, come sappiamo tutti, ha preso un argento in coppia con Anton.
La qualifica la porta a casa con una bella manche il ceco Jezek che dopo essere rimasto al palo per un anno intero, non era entrato in squadra nel 2014, si è messo subito in luce. Lui, l'informatico per antonomasia, si è ributtato ad allenarsi duramente andando in Australia per diverso tempo, portandosi pure tutta la sua bella famiglia. Poi il lungo Stanislav si perde in finale con errori banali. Il pacchetto di finalisti riservava però comunque ottimi nomi del panorama mondiale di questa specialità, ma su tutti domina lo sloveno. Interessante la sua crescita sportiva che è in un crescendo "wagneriano" dopo l'argento mondiale a Deep Creek. Ma che cosa è cambiato in questo fenomeno della canadese mondiale per essere il vero protagonista della specialità? Direi praticamente nulla se non il fatto che inizia a concretizzare nelle finali tutto il suo potenziale di grande scivolatore. Alle Olimpiadi del 2012 vinse la qualifica, secondo in semifinale e poi schiantato in finale malamente. Anche qui in Germania ha rischiato grosso alla porta numero 6 in finale che è riuscito ad infilarla per grazia divina. Ma si sa che la fortuna e io aggiungerei gli dei aiutano gli audaci! Il suo proseguo poi è stato eccezionale e gli ha portato questo titolo continentale e probabilmente molta fiducia in se stesso.
Sono felice per Sideris Tasiadis, grande uomo, prima di essere un divino pagaiatore dei paletti dello slalom. Lo ricordiamo tutti che l'anno scorso rinunciò al mondiale a stelle e strisce per restare vicino alla sua innamorata in un momento particolarmente difficile per lei. Oggi rientra e sembra che tutto si stia risolvendo al meglio e noi confidiamo nel buon Dio e nelle preghiere. Il suo ritorno alle gare direi è stato con grande onore visto l'argento conquistato.
Interessante il commento che ha postato in rete il campione europeo uscente Alexander Slafkovsky, che ha chiuso in sesta posizione l'edizione 2015. In sostanza lo slovacco sostiene che il tracciato è stato disegnato per sinistri e considerando che lui è destro si è sentito decisamente penalizzato. Il giovane canoista Patrick Marriott gli ha suggerito di cambiare lato di pagaiata qualche volta è lui è stato molto esplicito rispondendo: "Switching is for girls". Commento questo che è piaciuto particolarmente anche ad Aureliano Masoero che colgo l'occasione di salutare e ringraziare perché so essere un attento e critico lettore di questo blog.
Aggiungerei solo che Gargaud e Lefevre pagaiando come "signorine" si sono portati a casa un titolo iridato a testa in questa specialità ritenuta da alcuni ancora solo ad esclusivo appannaggio di uomini veri!
Occhio all'onda!
... prosegue
Commenti
Posta un commento