Analisi Campionati Europei Slalom 2015
Dai campionati europei sono nati spunti molto interessanti su cui riflettere, ma nello stesso tempo fanno nascere molti dubbi sulla strategia che l'organo continentale sta seguendo.
UNICO TRACCIATO PER QUALIFICHE - SEMIFINALI - FINALI
Partiamo dalla scelta di far disputare tutto il campionato su un unico tracciato - qualifiche, semifinali e finali.
Se noi andiamo a vedere le classifiche finali nelle cinque diverse specialità ci accorgeremo che su 55 finalisti 16 sono passati per la seconda manche. Quindi il 29% se trasformiamo in percentuale questo dato. Le medaglie vinte da questi 16 atleti, che hanno avuto l'opportunità di fare la seconda discesa di qualifica, sono state ben 5 e cioè pari al 33,3%. Medaglie importanti come i due ori (40% del totale) rispettivamente per lo sloveno Savsek nella canadese monoposto e quello della britannica Woods nella canadese in rosa. C'è poi l'argento (20%) del tedesco Grimm nel K1 uomini e i due bronzi dello slovacco Malek (k1Men) e Kudejova (K1women).
Ovviamente tutto ciò ha un riflesso chiaro nelle gare a squadre dove ci sono team che hanno atleti che si presentano in questa prova dopo aver fatto già 4 discese sullo stesso percorso. Contro altre squadre che viceversa possono avere atleti che sono scesi solo due volte su quel tracciato.
A fronte di questi dati possiamo dire tranquillamente che mantenere lo stesso percorso per tutte le varie fasi della manifestazione è perlomeno poco corretto e come direbbero gli inglesi: "unfair".
Una novità importante durante la messa in opera del tracciato è stata quella di avere degli atleti in acqua che provassero di volta in volta le porte che venivano piazzate e di conseguenza i tracciatori - il francese Yann Le Pennec e il tedesco Michel Felix -
avevano l'opportunità di mettere esattamente nel punto giusto questa o quella porta. In questo modo si ha la possibilità che le porte siano fattibili, ma non si ha la certezza che proiettate sull'intero tracciato siano ancora possibili offrendo il giusto mix che deve avere un percorso di slalom tra tecnica e fisicità. Piccola curiosità sui due tracciatori che sono entrambi specialisti della canadese biposto. Il primo gareggiava in coppia con Quemerais e fu campione del mondo a squadre nel 2002 ai mondiali di Bourg St. Maurice. Miglior risultato individuale nel C2 fu il quinto posto dei Giochi Olimpici di Atene 2004. Il tedesco è il tecnico nazionale per il C2 e non ha però trascorsi agonistici di livello in questo sport.
Interessante il fatto che questi due tecnici hanno piazzato un tracciato così angolato e spinoso con tante, forse troppe, retro.
IMPATTO CON MASS-MEDIA E PUBBLICO
Il regolamento europeo si diversifica essenzialmente da quello internazionale su due punti.
Il primo, come già detto, è il fatto di avere nel continentale sempre la stessa pista (anche se già si verificò questo ai mondiali di Tacen 2010 si gareggio sempre sullo stesso tracciato per problemi di acqua).
Il secondo per avere una finale nel K1 men di 15 atleti rispetto ai 10 dell'ICF.
Questo però crea qualche problema di comunicazione con i giornalisti e con il pubblico e chi segue l'evento via internet. Infatti molti si sono chiesti perché in alcune discipline la finale è a 10 e nel kayak men a 15.
Queste diversificazioni non fanno bene ad uno sport che deve cercare soprattutto di attirare pubblico ed interesse per poi proporsi con una azione di marketing ben concertata. I continui cambi creano solo confusione. Non vedo poi la necessità di cambiare come ad esempio la proposta fatta per le porte rigide. Se da un lato potrebbero risultare interessanti dall'altro lato si va a complicare il sistema di montaggio della pista. Io mi concentrerei più, lo ripeto, sulla vendita del prodotto "CANOA-SLALOM" che perdere tempo in regolamenti molte volte inutili.
Non ho parlato dei risultati delle gare, ma lo faremo sicuramente da qui a breve.
Buona domenica a tutti per il momento e ...
Occhio all'onda!
UNICO TRACCIATO PER QUALIFICHE - SEMIFINALI - FINALI
Partiamo dalla scelta di far disputare tutto il campionato su un unico tracciato - qualifiche, semifinali e finali.
Se noi andiamo a vedere le classifiche finali nelle cinque diverse specialità ci accorgeremo che su 55 finalisti 16 sono passati per la seconda manche. Quindi il 29% se trasformiamo in percentuale questo dato. Le medaglie vinte da questi 16 atleti, che hanno avuto l'opportunità di fare la seconda discesa di qualifica, sono state ben 5 e cioè pari al 33,3%. Medaglie importanti come i due ori (40% del totale) rispettivamente per lo sloveno Savsek nella canadese monoposto e quello della britannica Woods nella canadese in rosa. C'è poi l'argento (20%) del tedesco Grimm nel K1 uomini e i due bronzi dello slovacco Malek (k1Men) e Kudejova (K1women).
Ovviamente tutto ciò ha un riflesso chiaro nelle gare a squadre dove ci sono team che hanno atleti che si presentano in questa prova dopo aver fatto già 4 discese sullo stesso percorso. Contro altre squadre che viceversa possono avere atleti che sono scesi solo due volte su quel tracciato.
A fronte di questi dati possiamo dire tranquillamente che mantenere lo stesso percorso per tutte le varie fasi della manifestazione è perlomeno poco corretto e come direbbero gli inglesi: "unfair".
Una novità importante durante la messa in opera del tracciato è stata quella di avere degli atleti in acqua che provassero di volta in volta le porte che venivano piazzate e di conseguenza i tracciatori - il francese Yann Le Pennec e il tedesco Michel Felix -
avevano l'opportunità di mettere esattamente nel punto giusto questa o quella porta. In questo modo si ha la possibilità che le porte siano fattibili, ma non si ha la certezza che proiettate sull'intero tracciato siano ancora possibili offrendo il giusto mix che deve avere un percorso di slalom tra tecnica e fisicità. Piccola curiosità sui due tracciatori che sono entrambi specialisti della canadese biposto. Il primo gareggiava in coppia con Quemerais e fu campione del mondo a squadre nel 2002 ai mondiali di Bourg St. Maurice. Miglior risultato individuale nel C2 fu il quinto posto dei Giochi Olimpici di Atene 2004. Il tedesco è il tecnico nazionale per il C2 e non ha però trascorsi agonistici di livello in questo sport.
Interessante il fatto che questi due tecnici hanno piazzato un tracciato così angolato e spinoso con tante, forse troppe, retro.
IMPATTO CON MASS-MEDIA E PUBBLICO
Il regolamento europeo si diversifica essenzialmente da quello internazionale su due punti.
Il primo, come già detto, è il fatto di avere nel continentale sempre la stessa pista (anche se già si verificò questo ai mondiali di Tacen 2010 si gareggio sempre sullo stesso tracciato per problemi di acqua).
Il secondo per avere una finale nel K1 men di 15 atleti rispetto ai 10 dell'ICF.
palo rigido che si può toccare e non viene data penalità solo eventuale salto |
Queste diversificazioni non fanno bene ad uno sport che deve cercare soprattutto di attirare pubblico ed interesse per poi proporsi con una azione di marketing ben concertata. I continui cambi creano solo confusione. Non vedo poi la necessità di cambiare come ad esempio la proposta fatta per le porte rigide. Se da un lato potrebbero risultare interessanti dall'altro lato si va a complicare il sistema di montaggio della pista. Io mi concentrerei più, lo ripeto, sulla vendita del prodotto "CANOA-SLALOM" che perdere tempo in regolamenti molte volte inutili.
Non ho parlato dei risultati delle gare, ma lo faremo sicuramente da qui a breve.
Buona domenica a tutti per il momento e ...
Occhio all'onda!
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