Buona domenica
Ieri sera ho preparato per i miei atleti una pasta ai 4 formaggi che abbiamo mangiato a lume di candela, ascoltando Vivaldi e pasteggiando con un Montepulciano del 2013 prodotto da Zonin importato in Australia da "Pinnacle Liquor Group". Mi ricordo che con il mio povero papà si saliva sulla Simca 1000 e una volta all'anno si andava a Gambellara per prendere il vino in damigiana dai Zonin perché era buono e non costa molto. Era il tempo in cui la gustosa bevanda di Bacco non era così pubblicizzata come ora e non era certo iniziato ancora il boom di questa azienda che oggi impressiona per qualità e dimensioni con una esportazione del 70% del loro prodotto.
Il mio papà, che si chiamava come mio figlio Raffaello, anzi no è mio figlio che si chiama come mio papà, non era un gran pilota, più un Leonardo da Vinci che un Juan Manuel Fangio, e per arrivare in cantina ci si impiegava parecchio pur partendo alla mattina del sabato di buon ora. Se l'andata poteva creare qualche problema, immaginate il ritorno dopo aver assaggiato qualche bicchiere per decidere esattamente che vino portare a casa. Il mio papà non era certo un bevitore accanito, gli piaceva però avere sul tavolo per il pranzo e per la cena il suo bicchiere di buon vino, ma si sa che l'occasione fa l'uomo ladro! Si tornava nel primo pomeriggio e a volte ci fermavamo a Caldiero per una nuotata termale in quella vasca rotonda che ricordo sempre con un certo timore. Si diceva che era pericolosa, ma non ricordo per quale motivo. La sosta diciamo era un po' strategica, i vapori della vasca aiutavano a riordinare le idee prima di tornare a casa dove la mamma ci accoglieva e sempre sospettosa chiedeva a mio papà se per caso aveva alzato un pochino il gomito. La sua risposta era sempre:"certo che no avevo da guidare", poi lei guardava me e con uno sguardo di complicità con il mio papi confermavo la versione di noi uomini! La domenica poi si imbottigliava.
A parte tutto ciò la pasta è stata molto apprezzata, come le fragole con mirtilli e panna montata. Serata poi conclusa guardando i video dell'allenamento del pomeriggio. Un diviso due che secondo me è un tipo di lavoro altamente allenante e specifico. Tanto per la cronaca condivido le parole di Enrico Lazzarotto sul fatto che bisogna allenarsi tanto, ma se l'ignoranza di un tempo era legata alla quantità oggi mi sento di dire e affermare con tranquillità che alla fine è la qualità che paga... è stato così per il vino e lo è anche per vincere una medaglia ai giochi olimpici.
Occhio all'onda!
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