- 4 Destino crudele
Non è mai bello vedere un grande campione all'angolo per combattere contro disavventure che non dipendo dalla sua volontà. Ma si soffre di più se si conosce la sua storia, se lo hai visto nascere e se hai gioito soddisfatto dei suoi trionfi. E oggi mi ha preso lo sconforto vedere il campione olimpico fermo in una morta mentre si toglieva il caschetto per cercare un po di conforto dal dolore alla testa che lo sta massacrando. Forse sarebbe più coraggioso tornare a casa, anche se ho la certezza che costa moltissimo, e dire stop ad una sofferenza che non sembrerebbe risolversi a breve. I campioni però sono abituati a lottare a denti stretti e in silenzio anche quando le cose sembrano andare tutte storte, sapendo trarre da queste situazioni l'energia giusta per riscattarsi quanto prima. La coincidenza però ha voluto che tutti e tre i grandi campioni del K1 uomini che hanno segnato la storia in questi ultimi cinque anni, hanno dovuto fare i conti con un destino benevole prima e cattivo poi. Considerando il fatto che saliti in cima alla montagna a respirare l'aria pura sono poi precipitati nel vuoto a scavare nella polvere per cercare di rialzarsi.
Ha iniziato Vavrinec Hradilek che, dopo il mondiale vinto in casa lo scorso anno, ha patito le pene dell'inferno per le conseguenze di un incidente. Poi a Londra quest'anno in Coppa del Mondo Peter Kauzer che si spalla e ora Daniele Molmenti che alla vigilia della sua partenza viene tamponato con le conseguenze che ora il classico "colpo di frusta" si fa sentire più del dovuto. Nello sport nulla ti è concesso, al via devi essere in perfetta forma fisica, tecnica e mentale perché nessuno fa sconti, neppure per i campioni iridati o a cinque cerchi. Poco contano le parole poi spese per cercare di confortare un amico, prima che un campione con la certezza però che si tratta solo di un momento: presto passerà e Super Cali tornerà quello di un tempo con la sua canoa rossa che vola sulle acque e che ci farà ancora sognare a lungo.
Le giornate poi passano veloci impegnati come siamo con la squadra a tempo pieno. Devo però confessare che il clima mondiale non si è ancora fatto sentire complice forse la pace che si respira da queste parti fuori dal mondo e i paesaggi che annientano la nostra vista tanto sono maestosi e immensi. Poi gli orsi, che puntuali alla sera passeggiano nelle vicinanze forse alla ricerca di cibo o di compagnia, danno la nota romantica alla giornata.
Occhio all'onda!
Ha iniziato Vavrinec Hradilek che, dopo il mondiale vinto in casa lo scorso anno, ha patito le pene dell'inferno per le conseguenze di un incidente. Poi a Londra quest'anno in Coppa del Mondo Peter Kauzer che si spalla e ora Daniele Molmenti che alla vigilia della sua partenza viene tamponato con le conseguenze che ora il classico "colpo di frusta" si fa sentire più del dovuto. Nello sport nulla ti è concesso, al via devi essere in perfetta forma fisica, tecnica e mentale perché nessuno fa sconti, neppure per i campioni iridati o a cinque cerchi. Poco contano le parole poi spese per cercare di confortare un amico, prima che un campione con la certezza però che si tratta solo di un momento: presto passerà e Super Cali tornerà quello di un tempo con la sua canoa rossa che vola sulle acque e che ci farà ancora sognare a lungo.
Le giornate poi passano veloci impegnati come siamo con la squadra a tempo pieno. Devo però confessare che il clima mondiale non si è ancora fatto sentire complice forse la pace che si respira da queste parti fuori dal mondo e i paesaggi che annientano la nostra vista tanto sono maestosi e immensi. Poi gli orsi, che puntuali alla sera passeggiano nelle vicinanze forse alla ricerca di cibo o di compagnia, danno la nota romantica alla giornata.
Occhio all'onda!
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