Paradiso o inferno?
Una gara di slalom è un elegante duello interiore con te stesso che vinci solo se saprai dominare la tua mente su tutto ciò che ti circonda. Una sottile sfida di un uomo che con la sua canoa danza tra onde, ritorni d’acqua e paline sospese nel cielo. Tutto il resto non conta!
Dovrai essere sensibile come una piuma al vento, forte come cento leoni e dovrai essere tenace come gli inferi per arrivare diretto in paradiso, ma prima dovrai sconfiggere orchi, serpenti, usando i cento occhi di Argo, senza farti incantare però dalla musica di Ermes. Non dovrai mai perdere il gusto della sfida che offre sapore alla vita.
Per la verità la via crucis inizia molto prima del fatidico 3, 2, 1 go! I giorni precedenti alla gara sono effervescenti, hanno un sapore diverso dagli altri mille giorni che passi allenandoti in funzione proprio di questo esaltante e per certi versi unico momento.
Provi e riprovi mille combinazioni con la mente fissa ad un solo obiettivo chiaro, preciso e che ha un solo colore: quello della vittoria. Entri ed esci dalle porte nella speranza di aver provato almeno una volta e almeno una delle mille possibili combinazione che poi ritroverai in gara. Tutto ciò ti dà sicurezza, tranquillità e fiducia. Ti fermi a guardare gli avversari, cerchi di carpire eventuali segreti o spii combinazioni che magari non erano mai passate nemmeno per l’anticamera del tuo cervello. Poi hai le conferme ogni volta che piazzi la pala in quell’acqua e che ti restituisce emozioni, sensazioni, informazioni.
Poi la vigilia con i suoi rituali. L’ultima ora di acqua, l’ultima discesa, l’ultimo allenamento, il controllo imbarcazioni e materiali. La notte fatta di tanti pensieri belli o brutti poco conta perché l’unico vero pensiero vivo e forte è per la gara di domani.
Arriva il giorno, arriva il momento. Ti infili nella tua canoa controllando ogni dettaglio, poi ti presenti alla partenza e tutto si azzittisce. Tutto prende altre forme e sai che quando oltrepasserai la fotocellula inizierai a sentire il calore delle fiamme dell’inferno. Inizierai a dribblare le porte, ti infili senza timore nei vortici di qualche girone dantesco, ti ritrovi spinto da forze che non pensavi più di avere e che piacevolmente ritrovi all’improvviso. La frenesia dei giorni precedenti si trasforma nel guizzo magico per riportare la tua canoa sulla giusta linea, su quella linea immaginaria che ti sei costruito mentalmente quando dalle rive hai studiato la strategia da adottare. E all’improvviso rivivi ciò che già avevi vissuto precedentemente in maniera inequivocabilmente unica.
L’ultimo respiro lo trattieni per fissare lo sguardo sul tempo. Nell’attimo in cui si illumina passa una vita, ma inconsciamente il tuo corpo, la tua mente già conosce il risultato che ora è apparso: "paradiso o inferno?"
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