Concetti diversi di concepire lo slalom - Different concepts in conceiving the slalom
Lo slalom è ancora in una particolare fase evolutiva sotto l’aspetto della sua pura concezione. Basta guardare le foto di due campi di slalom: uno in Slovenia (Tacen), l’altro in Slovacchia (Liptovsky) per rendersi conto di ciò. Attualmente lo sport fra i pali dell’acqua mossa, a mio modo di vedere, paga quello che definirei un periodo di transizione e di mancanza di coraggio da parte dell’ICF.
Gli sloveni hanno un’idea di questo sport molto dinamica con tracciati a palo unico, nella maggior parte delle porte, sulla durata poco superiore agli 80 secondi. Gli slovacchi invece rimangono ancorati a concetti vecchi e secondo me obsoleti di percorsi sui 100 secondi con due pali per porta.
Le ragioni di questo diverso modo di concepire lo slalom è da ricercare nelle fondamenta di realtà che non vogliono scrollarsi di dosso il passato. Complici atleti di altissimi livello che non accettano il cambiamento che aveva iniziato ad avere lo slalom. E’, se vogliamo, quello che sta succedendo anche nella discesa dove si insiste sulla gara classica e non si concentrano le forze solo sullo sprint. Slalom e Sprint devono unirsi per dare vita ad una sola grande manifestazione che racchiuda i mondiali di slalom, un super gigante, uno sprint e una combinata. Così facendo si utilizzano al massimo le strutture artificiali, i titoli iridati si moltiplicano e si aprono le porte a nazioni che non hanno tradizione tra i pali.
Occhio all'onda!
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