Si torna alle 25 porte... pazzesco!
Siamo arrivati alla scena madre della Coppa del Mondo Slalom 2012: il gran finale di Bratislava Repubblica Slovacca e le premesse per un atto conclusivo fantasmagorico ci potevano stare tutte. Stanno montando stand di ogni genere per arredare un’area che ogni anno si ingrandisce e migliora grazie alla sensibilità di un gruppo di persone che ad ogni stagione porta migliorie. L’ultima novità di questo centro è la messa in funzione del canale di sinistra: è possibile così sfruttare due canali contemporaneamente. Nella parte finale del percorso di destra hanno fatto un’onda spettacolare per fare surf e divertirsi. Ottima per i giovani che così possono prendere confidenza con il loro mezzo in tutta tranquillità.
Bene, tutto pronto, dicevo, per un grande evento. Peccato solo che il percorso disegnato per la qualifica da Michal Martikan sia semplicemente ridicolo e rovina, secondo me, la bella festa che potrebbe essere stata questa gara. Per la verità è stato fatto in collaborazione con il tedesco Sören Kaufmann che, probabilmente, ha solo annuito e approvato le proposte fatte da un Martikan che domani ovviamente non prenderà il via. Dopo la delusione olimpica (il campione slovacco puntava al suo terzo oro e il bronzo è stato per lui un ripiego) si è riciclato in questo ruolo e proposto dal comitato organizzatore, avvallato dall'ICF, ha disegnato i tracciati di gara. Mi dispiace solo per il tedesco che si è fatto abbindolare così miseramente. Lui che dopo la laurea in medicina e le sue medaglie ai mondiali in C1 è diventato responsabile di questa categoria nella squadra nazionale tedesca. Un tipo piuttosto taciturno, fatica a salutare quando ti incontra, bianchiccio di carnagione, sempre con le scarpe da ginnastica e il calzino a metà polpaccio. Poche parole, speravo però che avesse più polso visto che anche lui si era proposto per disegnare il tracciato di gara.
Staremo a vedere, ma dalle discese dei forerunner di oggi si capisce che sarà una lotta per la sopravvivenza. Oggi lo slalom regredisce di 30 anni con tutte porte a due pali e combinazioni alla Dario Ferrazzi anni ’90. Ma se allora potevano starci oggi sono decisamente anacronistici fermando l’evoluzione di uno sport che dovrebbe continuare nella strada intrapresa: fluidità, velocità e continuità nel discendere il tracciato. Immaginatevi se in uno speciale gli sciatori sono costretti a rimontare a scaletta le porte! La progressione così facendo si interrompe continuamente per rimontare onde o per cercare di prendere porte in punti assurdi. Sette risalite, quindi asimmetrico, e 25 porte.
Domani i giudici di porta avranno il loro da fare, beato Giuseppe D’Angelo che dalle ultime notizie su Facebook viene dato turista in canoa su qualche laghetto alpino. Caro Peppino goditi le vacanze e dormi sogni tranquilli cosa che non potresti fare se fossi da queste parti domani per le gare di qualifica... pazzesco!
Seguite live qui e buon divertimento poi per i commenti ci sentiamo.
Occhio all'onda!
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