Finalmente della Tecnica!
Sono più rilassato! Ho visto infatti, giusto questa mattina, gli Oblinger rinunciare ai loro loops e dedicarsi a della sana e proficua tecnica. I due, inoltre, hanno un’altra peculiarità e capacità: non si abbronzano! Vi assicuro che la cosa non è così scontata come può sembrare visto che non è facile non abbronzarsi per chi si allena a Penrith. Il canale, in un ambiente pressoché desertico e rado di alberi, è esposto da est a ovest quindi ha il sole praticamente tutto il giorno come la Val di Sole! Eppure dopo oltre un mese fatto di due allenamenti al giorno in canoa, pranzi e cene all’aria aperta loro ci sono riusciti, bianchi come il latte, biondi e occhi azzurri. Come ci riescono è presto detto: abbigliamento praticamente invernale con manica e pantalone lungo, scarpetta da ginnastica o crochs, in faccia due dita di crema e il gioco è fatto. L’abbigliamento o è bianco candido che profuma di lavanda o celestino. Il problema però è che rimane scoperto una parte del loro corpo che puntualmente continua ad essere candidamente bianca: le mani! Come fanno ad allenarsi in acqua e non avere le mani abbronzate? Si può pensare ad una protezione totale di crema, ma un canoista non può permetterselo visto che la pagaia diventerebbe peggio di una saponetta. Va bene, non pensiamoci! Violetta Peter Oblinger e Helmut Oblinger.
Lei bronzo alle ultime olimpiadi, una medaglia conquistata in maniera molto rocambolesca (ve la ricordate la finale delle donne a Beijng?), lui campione europeo nel 2005 a Tacen (Slovenia), lei regina d’Europa nel 2007 a Liptovsky (Rep.Slovacca), lui sesto agli ultimi mondiali in Spagna, lei quinta con un figlio partorito ai primi dell’anno. Il loro è un amore che nasce con la pagaia in mano tanti anni fa sui campi di slalom. Lei è figlia del tedesco Wolfang Peters tre volte campione del mondo in C1 slalom nel 1967 a Lipno, allora Repubblica Cecoslovacca e nel 1969 a Bourg St. Maurice (Francia) individuale e a squadre. Ai Giochi Olimpici del ’72 chiuse al quinto posto con solo la seconda manche. Non mi è dato sapere perché non disputò la prima discesa, ma mi prendo l’impegno di approfondire la cosa, sanando il dubbio che potrebbe non farci dormire tutti noi nelle notti d’estate! Si ritirò nel 1974 quando avrebbe potuto fare ancora molto, ma un fatto traumatico lo convinse ad appendere la pagaia al chiodo: era in canoa con un suo amico a pagaiare spalla a spalla, improvvisamente un temporale li trovò nel bel mezzo del lago e un fulmine colpì il suo compagno di fatica non lasciando praticamente nulla di lui: sparito nelle profondità di quel blu, come se fosse stato inghiottito da uno spaventoso drago. Violetta ha avuto il suo esordio internazionale gareggiando per la Germania ai mondiali junior a Liptovosky nel 1995 chiudendo al 17esimo posto. Quel mondiale junior però è entrato nella storia per la specialità della canadese. Infatti nasceva lì la grande sfida, che regge tutt’ora a distanza di 15 anni, tra Michal Martikan e Tony Estanguet. Primo e secondo a quella prova iridata junior e il bronzo andò a Juraj Mincik. I tre li ritroveremo sul podio olimpico di Sydney 2000. L’oro questa volta se lo prese Estanguet e Martikan l’argento con il bronzo a Mincik: inverti i fattori il risultato non cambia!
Mi scuso con l’attento lettore, per l’uscita di scia, ma qualche volta la memoria attiva una serie di emozioni che difficilmente si riescono a controllare. Ripesca grandi momenti che il nostro sport ci ha regalato e le dita sulla tastiera si muovono senza possibilità di controllo.
Violetta dal 1997 gareggia per l’Austria dove prende nazionalità per matrimonio. Anche Helmut ha natali canoistici. Il papà e la mamma pagaiavano in discesa e parteciparono ad un mondiale nel C2 misto, se non erro nel 1971 a Merano.
Questa specialità fu introdotta nel 1955 a Tacen (Ex Yugoslavia) e l’ultima edizione fu nel 1981 a Bala (Great Britain).
Milo Apollo Noa questo è il nome del biondissimo figlio di Violetta ed Helmut. Qui al canale il piccolo austriaco se la gode pacifico e viene trastullato da tutti i canoisti. Lui li guarda, li studia e si mette a ridere… piange solo quando vede Molmenti: probabilmente di così piccoli, grossi e scuri non ne ha visti molti nella sua giovane vita!
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
Penrith – Australia 22/01/2010 … sta tornando il caldo: punta massima sabato
– Wonderful Slalom training camp!
segue 8^
nella foto: da destra Zeno Ivaldi, Milo Apollo Noa Oblinger e Monika Martinicka
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