Merci Monsieur Boris Neveu!

Si diceva che, con i Giochi Olimpici di Parigi, ci sarebbe stata una sorta di passaggio di consegne da una generazione ad un’altra e puntuali,  in questi giorni, arrivano le notizie di importanti ritiri dalle gare di atleti che hanno segnato con le loro gesta momenti salienti del nostro amato sport.  Forse ci sarà pure qualche cambiamento nei quadri tecnici di varie nazionali, con passaggio di ruoli e con alcuni pensionamenti; altrettanto succederà sotto l’aspetto politico.  Il tempo passa per tutti ed è quindi logica e naturale  questa alternanza di atleti, allenatori e dirigenti. Partiamo quindi dai primi ed è ufficiale il ritiro dalle competizioni per Boris Neveu e Alexander Slafkovsky, due atleti che nelle loro specialità hanno dato tanto sotto molti punti di vista. 


Partiamo dal francese Boris Neveu classe 1986,  per la precisione nasce il 12 aprile a Lourdes, al suo attivo 5 medaglie d’oro ai campionati del mondo, di cui 2 individuali nel 2014 e nel 2021, 8 argenti e 3 bronzi, campione europeo individuale nel 2015. Due partecipazioni Olimpiche Tokyo e Parigi. In Giappone gareggiò nello slalom chiudendo al 7^ posto e in Francia nel kayak cross, eliminato in semifinale. In questa specialità vanta pure un argento ai mondiali di Lee Valley nel 2023. Il 22 settembre 2024 Borsi Neveu a La Seu d'Urgell,  in occasione della Finale di Coppa del Mondo di Kayak Cross,  chiude una carriera sportiva internazionale iniziata nel 2004 a 18 anni dove arrivò quarto  ai Mondiali Junior a Lofer in Austria.

Lo stile del transalpino è stato per certi versi unico  che  si è evoluto in relazione alla sua conformazione fisica. Infatti, a differenza di molti altri campioni, è molto alto, 1 metro e 85, e ha  braccia lunghe. Iniziò a pagaiare seguendo i propri genitori molto presto facendo del turismo e discese di fiumi e  poi piano piano si avvicinò, con sempre più determinazione, alla canoa agonistica verso i 14 anni. Il suo primo allenatore tra il 2001 e il 2004 fu Fabrice Pouyeto, poi, entrando nella squadra nazionale, fu seguito  da Vincent Redon fino al 2008. Ci fu poi un lungo periodo con Sylvain Curinier e cioè dal 2009 al 2016, anni in cui vinse parecchio tra cui il titolo iridato nel 2014. Dal 2017 ad oggi è stato seguito da Benoit Peschier ed è con questo tecnico che nel 2021 si laurea per la seconda volta campione del mondo. La vittoria però che gli è rimasta più nel suo cuore  è quella negli Stati Uniti nel 2014 quando cioè su quel podio, e più precisamente a Deep Creek,  salirono tre francesi; con lui infatti c’erano Sebastien Combot e Mathieu Biazizzo. In quell’occasione "Le Trois Mosquetaires" vinsero anche la gara a squadre su cechi per 2 secondi e 32 centesimi e terzi gli inglesi molto lontani a oltre 10 secondi. Neveu è stato un atleta molto attento sui materiali tanto che nella sua lunga carriera ha collaborato intensamente con Galasport. Da questa unione sono nate diverse canoe: la prima fu il  "Sonic Boom", che creò in collaborazione con David Ford, poi ci fu il "Tik-Tok", per arrivare certamente ad un modello che ha caratterizzato gli ultimi  10 anni di storia dello slalom,  si parla cioè della serie "Caipi"; via via ci sono state poi delle evoluzioni come il "Caipi Fins" e il "Caipi Evo". Nel mezzo c’è stato pure l’ "Omakase" che per la verità non ha avuto un gran seguito.  

Boris Neveu ha annunciato il suo ritiro poco dopo l’ultima gara di Coppa del Mondo di La Seu d’Urgell, dove è uscito in semifinale nello scontro con Clarke, Llorente e Rohrer. Ai Giochi di Parigi c’era andato grazie al ripescaggio di giugno a Praga e poi nella gara a cinque cerchi uscì in semifinale, quando sembrava cosa fatta accedere alla finale! Fu una vera e propria disfatta quella semifinale per il transalpino che aveva contenuto l’irruenza di Hegge fin dall’inizio e poi era rimasto a combattere solo con Dougoud, mentre Rohan era decisamene distanziato. Al passaggio della porta 5 il francese e lo svizzero erano ancora in lotta e l’impressione era che tutto si sarebbe deciso sulle ultime due risalite. Alla porta 6 però Neveu, per entrarci, sposta vistosamente con la pala sinistra il palo e lo fa oscillare tanto da lasciar fuori dalla luce dello stesso lo svizzero che è costretto a risalire per fare la porta. A questo punto il pubblico tira quasi un sospiro di sollievo per il beniamino di casa pensando che il passaggio in finale sia ormai cosa fatta. Pure Boris si convince che da lì a poco si giocherà le medaglie, il tedesco va a sinistra e lui giustamente va a destra. Dougoud sta risalendo il canale e Rohan punta diretto alla risalita di destra. Il povero pagaiatore di Lourdes però commette un errore che definirlo banale è troppo poco: in sostanza entra nella risalita con una calma flemmatica, controlla tutto, si gira a prima a destra e poi pure a sinistra, non c’è nessuno dietro a lui… è fatta, ma commette l’errore della vita infilando la pala sotto il palo come se dovesse difendere la posizione per l’arrivo di un avversario che viceversa non c’è. La canoa prende la corrente e lui è portato verso il basso senza però entrare nello specchio della porta. Tragedia! Tenta di recuperare, ma il ceco Rohan sull’altro lato fa la risalita come non aveva mai fatto prima e in un lampo è fuori. Al francese non rimane che guardare la finale da bordo campo! 

Finisce qui la lunga carriera sportiva di un atleta che ha avuto il merito di essere protagonista per oltre un decennio nel kayak maschile fra i paletti appesi al cielo. Non sappiamo cosa gli riserverà il futuro, certo è che gli siamo grati per i grandi momenti di sport che ha saputo regalarci rendendo grande la canoa slalom. Grazie Campione! 

Di Slafkovsky parleremo prossimamente.


Occhio all’onda !

A sinistra Boris Neveu sul podio del campionato del mondo Kayak Cross - Lee Valley 2023 - con Joseph Clarke e Martin Dougoud 


tutti i modelli di canoa di Galasport che portano il suo nome 

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