La Super Coppa in Cina evento per pochi

 


Hangzhou è una città della Cina a circa 1.300 chilometri a sud di Pechino e a meno di 200 da Shanghai, ha circa 11 milioni di abitanti e in questi giorni ospita la Super Cup di canoa. In pratica in cinque giorni si concentrano tutte le specialità dello sport della pagaia, organizzato e finanziato dalla super potenza economica Cina. Un progetto che è partito da un piano di sviluppo con l’ICF tanto che la stessa federazione internazionale ha creato un ufficio satellite,  proprio da quelle parti. Evidentemente ci sono interessi in ballo al fine di promuovere al meglio la canoa da quelle  parti. Si consideri che c’è stato un grosso impegno economico infatti oltre ad un montepremi di 80.000 dollari  per il settore slalom (classico, speed e cross) si deve considerare che agli atleti presenti, tutti su invito, è stato pagato il viaggio e l’intero soggiorno.  Allo slalom poi si devono aggiungere le spese per le altre discipline, sprint, marathon e  polo,  oltre a quelle organizzative. Si parla solo di premi per gli atleti intorno ai 350.000 USA dollar! Più o meno il costo per organizzare una gara di Coppa del Mondo in Europa, dove però, solo nello slalom, gareggiano all’incirca 300 atleti e sono presenti più o meno altre 150 persone tra staff nazionali, giudici, volontari e quant’altro. Al complessivo montepremi vanno aggiunte tutte le altre  spese, quindi ipotizziamo che ci si aggiri attorno al milione di dollari complessivi.  


Sembra tutto ben organizzato, anche se, a detta di chi è presente in loco, regna parecchia confusione soprattutto per classifiche ed informazioni specifiche sulla gara. Come giustamente diceva Johnny Lazzarotto, in telecronaca diretta per le finali  su Discovery+ , potevano togliere qualche migliaia di dollari al montepremi complessivo e magari essere più professionali con classifiche e grafiche. Io dico che avrebbero dovuto contrattare  Siwidata per risultati, grafica e analisi video, loro non sbagliano mai e danno senso alle gare. Per cercare qualche informazione abbiamo dovuto fare i salti mortali e la poca professionalità anche della stessa ICF è stata decisamente messa in risalto sul gruppo WhatsApp: fotografie di classifiche date con molto ritardo, non c’è un sito ufficiale dove vedere tempi e penalità.   Noi poi che seguiamo le gare on line,  pagando tanto quanto  paghiamo per un mese su Netflix, rimaniamo basiti per mancanza di informazioni su tempi, penalità e classifiche, togliendo così il vero senso ad una gara che, se pur molto dimostrativa,  poteva essere un banco di prova per quanto l’ICF pensa di fare della Coppa del Mondo: una sorta di prodotto super elitario riservato a pochi, pochissimi eletti. Mi sono espresso già su questo punto, ribadisco il fatto che ci starebbe solo se ci fosse un grossissimo sponsor che finanzia il tutto e il ricavato andasse per promuovere in tutto il mondo lo slalom! 


Per le gare dei paletti appesi al cielo è stato adottato il futuro format di Coppa del Mondo e cioè una prova di qualifica con i primi  primi 12 che passano in finale diretta. Tracciato disegnato da Jean Michel Prono e da Thomas Rosset. Il primo alla sua ultima uscita ufficiale come chairman dello slalom mondiale. Il secondo è un francese che funge da segretario al boarding slalom dell’ICF e che è subentrato a Cyril Nivel, dirottato, due anni prima delle Olimpiadi di Parigi, a diventare il responsabile delle gare di canoa a Vaires-sur-Marnes.  Detto ciò il tracciato  tutto sommato non ci è sembrato male,  anche se il canale cinese è molto particolare: stretto, con un dislivello di 4 metri e con una portata di 13 metri cubi al secondo: è alimentato da 5 pompe e si estende per una lunghezza di 230 metri. Gli atleti si sono allenati per due giorni sul percorso di gara e questo per il settore è una sorta di novità, ma è ciò che sto proponendo da diversi anni al circuito per far sì che anche chi non è di casa possa avere le stesse opportunità di chi invece sul quel canale ci vive e si allena. È un dato di fatto e statistico che spesso e volentieri gli atleti di casa salgono con assiduità sul podio.  


Un bravo, anzi un super bravissimo, va a Giovanni De Gennaro che non si fa distrarre da nulla e vince su Titouan Castryck.  I due hanno conti in sospeso da tempo e si giocano le vittorie sul filo dei centesimi. La maturità agonistica e la tecnica raffinata dell’italiano però continua ad avere ragione sull’irruenza e sul talento del giovanissimo francese. Terzo l’austriaco Felix Oschamautz che oggi ha gareggiato con vistosi baffi! Ha fatto specie non vedere in finale sia Jiri Prskavec che Vit Prindis, protagonisti di una qualifica disastrosa! Prskavec poi lo abbiamo ritrovato nella finale in ginocchio dove è finito 11esimo, nella gara vinta da Ryan Westley su Nicolas Gestin e Vaclav Chaloupka. Nel C1 maschile cinque atleti negli 84 secondi divisi solo da qualche centesimo, ma solo l’inglese è riuscito a fare un percorso pulito, mentre ai tempi di Benus, 84.07, Bernardet, 84.37 e Trave, 84,87, vanno aggiunte 2 penalità che li hanno retrocessi al 4^, 6^ e 7^ posto; anche per  Ivaldi, all’ottimo  84.54 sono state aggiunte le 8 penalità fatte sul percorso.  L’altro italiano in gara, Paolo Ceccon, ha chiuso in 5^ posizione con 86.31. 

Il  settore femminile è privo di alcune stelle come Jessica Fox e Ricarda Funk quindi vittoria nel kayak a Camile Prigent, su Klaudia Zwolinska e Emma Vuitton. In gara anche Stefanie Horn, che dopo la vittoria di Ivrea in Coppa aveva saltato la finale in Spagna per recuperare energie e forze, forse proprio in vista di questo appuntamento. La italo-tedesca finisce in decima posizione con troppi errori che la portano lontano dal podio. 

Nel settore femminile canadese Gabriela Satkova continua con la sua serie positiva di gare, infatti, dopo la vittoria di Ivrea e il secondo posto della Seu, vince anche la gara di Super Coppa con una discesa senza sbavature. La ceca é veramente forte, in pratica ha mancato quest’anno solo la finale dei Giochi Olimpici, per il resto è stata sempre tra le migliori. Seconda Mallory Franklin e terza  Marta Bertoncelli che è stata protagonista di una bella  finale, se pur partita con il brivido per un passaggio di porta, Gate 2, che per fortuna  è stato giudicato corretto. 


Domani si prosegue con lo slalom sprint o short, una vera e propria definizione non è ancora stata data, sul regolamento ICF si parla di speed slalom. La  formula rimane uguale e cioè una manche di qualifica e primi 12 in finale. Le porte da fare saranno 12 di cui 4 in risalita su un percorso ridotto, si partirà poco sopra a dove oggi era posizionata la porta 9 e si arriverà poco dopo la porta 17 di oggi. Inizieranno le gare alle ore 3:30 am italiane le 9:30 am in Cina. 


Occhio all’onda ! 


il podio del C1 men da sinistra Gestin, Westley e Chaloupka


Commenti

  1. Slalom short, con meno porte e meno fiume, ma le penalità son rimaste uguali...non ci siamo

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