Panamerican Games - Santiago 2023
"Back to the past", mi verrebbe da definire questa esperienza ai Giochi Panamericani di canoa slalom sul fiume Aconcagua, perché le gare tra i paletti appesi al cielo torneranno a disputarsi su un vero fiume con le problematiche e le gioie che questa scelta comporta.
Si è lavorato molto per creare le condizioni per svolgere questa gara al meglio e da ben tre mesi si sono recati qui sul posto, a dirigere i lavori e l’organizzazione, Lluís Grau e Núria Vilarrubla. Ora per raccontarvi la storia di questi due personaggi ci vorrebbe un post a loro dedicato e magari un giorno posso anche impegnarmi per scriverlo, per il momento diciamo che i due sono marito e moglie e da una vita sono impegnati nella canoa come organizzatori di eventi, prima nella loro città natale, e cioè La Seu d’Urgell, poi in Sud-America, dove sono stati chiamati più volte per ideare e dirigere i lavori per creare un percorso e successivamente dedicarsi alla gestione dell’evento. Fu così per i Giochi di Lima nel 2019 e ancora prima per i Campionati Panamericani a Union de Tula nel 2013.
I Giochi Panamericani sono arrivati alla loro 19esima edizione e il tutto iniziò a Buenos Aires (Argentina) nel 1951. L’idea era, ed è, quella di disputare ogni quattro anni una sorta di Olimpiade nel Continente Americano. L’evento è cresciuto di edizione in edizione e oggi la partecipazione è massiccia con quasi 7.000 atleti in rappresentanza di oltre 40 paesi impegnati in 50 sport diversi, molti dei quali inseriti anche nel programma olimpico. La canoa slalom fa la sua terza apparizione dopo Toronto e Lima.
Il tracciato improntato sul fiume Aconcagua è immerso nella natura con montagne che lo circondano e con la neve eterna che sembra dominare dall’alto questa struttura, consolidando l’immagine di una sorta di meraviglioso paradiso terrestre. Attorno frutteti e vigneti ovunque. La vite e il vino sono stati introdotti in questo paese dai missionari spagnoli nella metà del 1500, il motivo era semplice visto che il vino era un elemento importante nelle liturgie cristiane. Oggi grandi vini a base di Cabernet Sauvignon fanno del Cile uno dei paesi più produttivi e l’area di maggior sviluppo è proprio a ridosso dell’oceano Pacifico con le Ande che consolidano il clima. Queste due barriere naturali hanno tenuto lontano pure le due calamità naturali per una vite e cioè la terribile fillossera e la peronospora.
Poi c’è la gente bella, semplice, spontanea e i mille volontari giovanissimi, ma anche meno giovani, che nelle loro divise colorate ci accompagnano in ogni nostro movimento, pronti a soddisfare ogni necessità. Si vive il clima di una vera e propria Olimpiade, 365 giorni prima di quella di Parigi!
Il quartiere generale dei Giochi è a Santiago, noi siamo arrivati nella capitale, ma subito ci hanno trasferito a Los Andes in un mega hotel in mezzo al nulla dove tutti i partecipanti alle gare di canoa slalom, atleti, tecnici, staff, giudici, cronometristi, organizzazione, sono ospitati.
Le gare per noi inizieranno domani con le prove cronometrate del kayak cross e con le prime batterie. Poi sabato si andrà con lo slalom per concludersi il tutto domenica con le semifinali e finali del Kayak Cross.
Buttiamo l’occhio pure su quello che sta vivendo attualmente la canoa slalom, infatti, con la fine di ottobre si conclude la stagione agonistica e inizia il periodo di preparazione. Le ultime gare appunto sono i Giochi Panamericani e in contemporanea ci sono pure i Campionati Asiatici sul canale olimpico di Tokyo, mentre a novembre ancora due gare in programma e cioè i Campionati Sud Americani, a Los Andes (Cile) dal 17 al 19 e la settimana successiva a Oklahoma gli Stati Uniti metteranno in palio i titoli nazionali. Poi si potrà finalmente dire che questa lunga stagione 2023 si è conclusa e avremo modo di fare analisi dettagliate in attesa pure del definitivo ICF Ranking che, per qualche atleta, si dimostrerà essere molto importante!
Occhio all’onda!
con Teco, Denis e Gustavo Io con Nuria e Lluís Gli atleti del Team Brasile
Grande Ettore, continua così, l'Italia con la FICK non sa cosa ha perso e ancora non se ne rende conto
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