RIPRENDE LA COPPA DEL MONDO DI SLALOM CON LA IV GARA A PAU

 


In sordina e silenziosa riprende la Coppa del Mondo a Pau in Francia in un clima moscio e quasi spento. Assenti  atleti di prestigio come Sideris Tasiadis, Alexander Slafkovsky e Franz Anton fra i C1 poi qualche tecnico ha pensato bene di prendersi vacanze così come qualche direttore tecnico. Un clima quasi surreale per un evento che dovrebbe essere di alto prestigio, ma che invece si sta spegnendo sempre di più anno dopo anno, gara dopo gara: evidentemente qualche cosa non funziona e il problema è che pochi se lo stanno chiedendo e pochi si interrogano sul futuro di questa Coppa che spesso e volentieri viene snobbata. Ci saranno  pure le difficoltà economiche di chi organizza, non lo metto in dubbio, ma certo qualche cosa bisognerà pur fare per uscire da questa situazione!  Qui a Pau, in questo centro fantastico per gli sport fluviali, eravamo abituati ad avere, nel villaggio atleti,  una tenda con tanto di vettovagliamento, video per seguire le gare, area relax e tanti altri confort. Oggi c’è un gazzebino con qualche mela e della frutta secca, caffè quando possibile e acqua del sindaco dal rubinetto che fra le altre cose scende pure calda. Ridendo l’altro giorno con il collega americano Rafael Smolen abbiamo capito come la vita è cambiata dal 2017 ad oggi guardando il cadeau per i Team Leader. Al mondiale di cinque anni fa ricevemmo una bottiglia magnum di un Sauvignon dolce favoloso, oggi siamo passati al formato Demi da 0,375 che a fatica riempie due bicchieri!

Siamo arrivati qui è ci è stato comunicato che il programma usuale è stato modificato con la scusa che si vogliono fare delle prove, dei test. In pratica nella giornata di sabato dopo le semifinali e finali dei kayak uomini e donne ci saranno i time trial per l’Extreme Slalom e subito dopo a seguire la prima batteria di eliminazione, in sostanza gli ottavi di finale.  La cosa preoccupa il settore femminile considerando che diverse di loro, facendo pure C1,  si troveranno a rischiare qualche trauma prima della gara di slalom. La cosa certo non rende felici diversi Team, ma non c’è via di discussione se non a cose fatte.

Sorprese nessuna nelle gare di qualifica passano tutti i big e le big. Una Italia ridotta all’osso: 2 k1 uomini, 2 C1 donne, 3 C1 uomini e non se ne capisce il motivo, ha qualificato per le semifinali quasi tutti ad uscire di scena è il solo Roberto Colazingari che sbaglia troppo anche in  seconda manche per passare il turno. Da parte mia soddisfazione per i miei due atleti che, per problemi di visto, sono arrivati in loco solo ieri sera e, senza provare, e senza avere una minima possibilità di adattamento al Jet-lag, hanno centrato l’obiettivo della semifinale.
Cosa dire del percorso di qualifica che è  stato disegnato dalla spagnola Irati Goikoetxea e dal canadese Anthony Colin? Per me troppo lungo e dispersivo, ma è solo la mia opinione visto che amo  percorsi veloci sui 70, massimo 80secondi e con combinazioni di porte strette e molto sfasate.  
Cosa invece penso del percorso per semifinale e finale … no, forse meglio che non mi esprima! I tracciatori si sono ispirati probabilmente alla stagione degli amori dei salmoni che i fiumi devono risalire e non discendere. Le ultime due risalite poi, pensate per essere affrontate sfruttando l’onda che divide in due il canale,  si sono dimostrate troppo distanti dalla fotocellula, quindi la seconda è stata spostata decisamente più a valle perdendo così l’unica logica che avrebbe potuto avere!

Occhio all’onda!


 

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