Troppe penalità segnano le gare di qualifica


Sessantasei i punti totalizzati di penalità dalle prime 15 canadesi donne che sono passate in semifinale con la prima manche e 16 quelle delle cinque  che passano il turno con la  seconda discesa. Per un totale di 82 che diviso due fa 41 tocchi: una media altissima poche volte registrata se non 10 anni fa quando questa categoria era agli esordi. Su 20 atlete, che ritroveremo in semifinale domenica,  solo 3 sono scese con percorso pulito e cioè Fiserova, Bertoncelli e Novak. Altri due dati chiari ci danno la dimensione della disparità e del non senso nell'avere percorsi uguali uomini e donne. Il primo è il 27,9% di distacco di Tereza Fiserova dal primo k1 uomini per passare poi al 52,9% della croata Katja Bengeri che è risultata essere l’ultima atleta che passa il turno in prima manche. La vera dimensione la possiamo avere anche dal 13,4% di Corinna Kuhlne che, nonostante un'ottima discesa in k1, ha accumulato un distacco decisamente pesante. Ancora peggio è il 20.1% di Viktoria Us giunta seconda con Katerina Kudejova terza al 21,1%. Con queste percentuali si capisce bene che le gare in rosa prendono tutt’altra piega rispetto a velocità, dinamicità, tecnica e fisicità. Passare dal minuto e 31 di Prindis, vincitore nel K1 uomini, al minuto e 43  dell’austriaca c’è una differenza di 12 secondi, in pratica gli uomini corrono gli 800 metri e le donne i 900.
Questa sera, al tramonto, al termine della demo-run per semifinale e finale di domani e domenica ho incontrato Andrew Grudzinski e mi sono fermato a scambiare qualche parola sul tracciato modificato per semifinali e finali.  Prima però vi devo presentare questo inglese di Londra dal cognome polacco visto che i nonni arrivano proprio dalla Polonia. Lui è  il Chief Judge della gara che fa parte anche della commissione slalom della UK Canoe Association, ed è oltremodo una persona molto preparata e decisamente competente nel nostro settore. Con lui si considerava il fatto che il tracciato di domani sarà più lungo di quello di oggi e ci chiedevamo il motivo per cui sono anni che parliamo di accorciare i tracciati e viceversa si insiste a restare fermi a vecchi schemi consolidati nel tempo. Pensate che da domani le  sponde saranno ben quattro per passare da una porta in discesa alla successiva in risalita, senza considerare quelle tra discesa e discesa. Difficoltà che sicuramente allungherà il tracciato considerato che il bravo Tunka oggi ha fatto registrare un 104.43 in prima manche e 103.57 + 2 della seconda discesa. Troppo lungo per tenere viva l’attenzione del pubblico televisivo facendo faticare i commentatori che dovranno districarsi tra passaggi regolari ed irregolari, tra penalità non assegnate  dai giudici sulle rive e poi modificate dal video judge con classifiche che cambiano dopo l’arrivo del concorrente a distanza, però di qualche minuto, come è successo troppo spesso anche oggi.  
 

Italia bene! Piazza 8 barche in semifinale su 10. Escono Chiara Sabattini, con due salti di porta ripetuti alla discesa 6, e  Christian De Dionigi che sulle braccia avrebbe avuto il tempo, ma le penalità sono state  troppe per ambire alla semifinale.

Occhio all’onda! 

 

La sala video è stata eliminata ed è stato portato un cavo di rete nelle rtende per singole nazioni
La Tenda Video è stata eliminata  portando un cavo di rete in ogni tenda dedicata alla nazione. In questo modo si è evitato l'assembramento per registrare i video tecnici forniti dall'organizzazione.

 

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