Ascoltare l'acqua



Oggi ci siamo divertiti a guardare e ad ascoltare l'acqua utilizzando tutti i mezzi di cui disponiamo e cioè gli occhi, la canoa, la pagaia, le nostre orecchie, il nostro corpo. Abbiamo cercato di leggere le varie correnti descrivendole a voce e poi pagaiandoci sopra con la conoscenza di quanto detto ed espresso prima verbalmente. Poi ci siamo concentrati a capire il suono che ogni singola rapida ci può  offrire. Mi ricordo che passavo molte ore seduto su qualche masso in mezzo al fiume ad ascoltare il canto sublime dell'acqua. Cercavo, seduto sulla grande pietra piatta sul fiume Noce a Mezzana, di interpretare quanto l'acqua voleva dirmi godendo di quella sublime melodia che da sempre riempie la mia vita. Certo una proposta di allenamento un po' bizzarra per i puristi della sola fatica fisica o di tabelle di allenamento e cronometro, ma ritengo necessario e fondamentale far amare o meglio far scoprire  prima di tutto agli atleti l'elemento naturale su cui si esprimono e dal quale possono trarre energia e forza. 
Ho proposto ad  Omira (una delle giovanissime atlete che abbiamo nella squadra) un esperimento e così le ho bendato gli occhi ed assieme ad altri ragazzi  l'abbiamo portata in giro per il canale e  poi sdraiata sulla riva chiedendole dove si trovasse in relazione al rumore dell'acqua. Il gioco è molto interessante e piacevole e devo dire che la ragazzina, un bel talento naturale, ci ha azzeccato più di una volta dimostrando che si pagaia non solo con la forza delle braccia, ma anche con tutti gli altri sensi di cui siamo a disposizione e che spesso e volentieri non usiamo. Non per incapacità, ma perché li alleniamo poco, preferendo affidarci principalmente a ciò che vediamo e non a ciò che viceversa sentiamo e percepiamo. La mancanza di sviluppare anche gli altri sensi lo imputo a due cause: la prima è per la carenza  di proposte da parte di chi dovrebbe aiutarci a crescere e la seconda è la pigrizia mentale che ci porta ad usare spesso e volentieri solo riferimenti visivi. Apro e chiudo subito una piccola parentesi legata al tango dicendo che invidio moltissimo le donne quando le vedo ballare ad occhi chiusi concentrate solo in ciò che percepiscono dal loro leader il quale purtroppo deve guardare di non andare a cozzare contro qualche altra coppia.
Poi ho proposto al mio piccolo gruppo di atleti che ho seguito oggi di concentrarsi su quanto l'acqua gli trasmetteva sulla pala cercando di capirne lo spessore e  la densità.  La pagaia non è altro che il prolungamento della nostra mano e se pensate quante cose possiamo fare con le  mani ci possiamo rendere pure conto quante cose possiamo fare con la nostra pagaia!
Il tempo passa molto veloce tanto più se ci si diverte e se si scoprono cose nuove.

Tanto per la cronaca: le selezioni inglesi si sono concluse e dopo la qualifica per Rio 2016 conquistata nel primo giorno  di gara da parte di David Florence in C1 e ancora Florence e Richard Hounslow, abbiamo anche i nomi del K1 uomini e donne che sono rispettivamente quelli di Joe Clarke e Fiona Pennie. Congratulazioni a tutti loro e ai loro allenatori... ora inizia l'avventura olimpica per questi atleti probabilmente dopo qualche settimana di riposo considerando il fatto che hanno vissuto una stagione molto lunga, ma per loro certamente molto produttiva e felice.

Occhio all'onda! 


da sinistra Mark Ratclife allenatore di Fiona Pennie (K1 women)  alla sua sinistra, quindi Joe Clarke (K1 men), Richard Hounslow (C2), David Florence (C1 men e C2) e Mark Delaney allenatore del C2 e C1. (foto di Neil Proctor)

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