It's not always what You see



Il dilemma enorme per un tecnico è capire dove sta l'effettivo problema in un gesto errato o poco redditizio e di conseguenza intervenire. Per capire bisogna partire dall'osservazione, ma non limitarci solo a ciò che i nostri occhi possono vedere, dobbiamo andare oltre. Dobbiamo scavare e dobbiamo arrivare ad osservare ciò che non si vede a occhio nudo. Mi spiego meglio. Se cacciate alle stelle una pallina dopo averla colpita con la vostra racchetta molti intervengono nella posizione della racchetta sulla mano... certo può essere questo il motivo dell'errore, ma... forse non solo! Se in una porta in risalita la canoa non ruota a dovere si può pensare che aprendo di più la presa della pala in acqua la cosa possa migliorare. Se una ballerina non gira, magari forzando un po' con le braccia la cosa può migliorare. Ma dove effettivamente sta il problema negli esempi sopra citati? Ma soprattutto su che cosa si concentra il maestro o l'allenatore in questi casi? Nella maggior parte dei casi l'intervento si basa sui riscontri visivi avuti, molto spesso ci perdiamo però il non visto che in certi casi passa in secondo piano. Le gambe, ma soprattutto il loro relativo peso creato dal movimento vanno ad incidere spesso e volentieri in una buona riuscita o meno del gesto messo in atto. Se in tanti sport comunque tutto ciò può essere visto e analizzato, nella canoa resta tuttavia un elemento sconosciuto impossibile da registrare con qualsivoglia telecamera. Potremmo intervenire inserendo dei sensori sulla pianta dei piedi e sui vari punti d'appoggio sul mezzo usato ma la cosa si complica non poco. Forse il vero problema è proprio laddove non riesce a vedere il nostro occhio. forse lì bisogna ricercare la causa e capire in profondità il gesto per apportare le dovute migliorie.

Occhio all'onda!

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