Contropancia
Mi esalta in modo particolare vedere in azione un atleta quando usa la "contropancia" per entrare in una risalita o per cambiare direzione di marcia. In sostanza questa manovra non è altro che un modo veloce per sfruttare la velocità dell'acqua nel suo senso di scorrimento. Ovviamente qualche rischio lo slalomista se lo deve prendere se vuole sfruttare al massimo questa opportunità, che se messa in atto alla perfezione fa acquisire molta velocità con poco sforzo fisico.
Sul canale di Cunovo, qui a Bratislava in Repubblica Slovacca, c'è un'onda proprio sotto l'ultima passerella che si presta molto a questo tipo d'azione per entrare al volo nella risalita a destra. Così facendo la conseguenza è quella di essere proiettati fuori dalla risalita senza quasi "colpo ferire", si usano cioè i fianchi per dirigere e per dare velocità alla canoa.
Ci sono due regole fondamentali per metter in essere la contropancia. La prima è la velocità che deve essere sostenuta e la seconda è la capacità dell'atleta a seguire alla perfezione il movimento dell'acqua con il solo gioco dei propri fianchi. Il leggero movimento del peso del corpo farà il resto. Si sfrutta al massimo il giro d'acqua che forma il ricciolo senza salirci fino in cima e si esce nel momento in cui la canoa ha preso la direzione voluta. Una manovra da fare quasi senza mettere la pala in acqua perché altrimenti si rischia che la stessa finisca mangiata dal ritorno d'acqua e trascinata sotto lo scafo portando l'atleta al ribaltamento sicuro. Un ruolo fondamentale quindi lo svolgono i fianchi che in sostanza accompagnano fino al suo limite il ricciolo che ritorna su se stesso. Questo potrebbe essere l'inizio di un kick-flip che ovviamente viene smorzato nel momento in cui il corpo non si lancia indietro, ma si proietta in avanti per entrare in morta, in questo caso, o per cambiare direzione.
Bene, in attesa del lungo e intenso week-end di gare, tra Augsburg finale di Coppa del Mondo di Slalom e la 7^e 8^ prova dell'ECA Junior slalom Cup a Bratislava, un augurio di buon ferragosto a tutti.
Occhio all'onda!
Sul canale di Cunovo, qui a Bratislava in Repubblica Slovacca, c'è un'onda proprio sotto l'ultima passerella che si presta molto a questo tipo d'azione per entrare al volo nella risalita a destra. Così facendo la conseguenza è quella di essere proiettati fuori dalla risalita senza quasi "colpo ferire", si usano cioè i fianchi per dirigere e per dare velocità alla canoa.
Ci sono due regole fondamentali per metter in essere la contropancia. La prima è la velocità che deve essere sostenuta e la seconda è la capacità dell'atleta a seguire alla perfezione il movimento dell'acqua con il solo gioco dei propri fianchi. Il leggero movimento del peso del corpo farà il resto. Si sfrutta al massimo il giro d'acqua che forma il ricciolo senza salirci fino in cima e si esce nel momento in cui la canoa ha preso la direzione voluta. Una manovra da fare quasi senza mettere la pala in acqua perché altrimenti si rischia che la stessa finisca mangiata dal ritorno d'acqua e trascinata sotto lo scafo portando l'atleta al ribaltamento sicuro. Un ruolo fondamentale quindi lo svolgono i fianchi che in sostanza accompagnano fino al suo limite il ricciolo che ritorna su se stesso. Questo potrebbe essere l'inizio di un kick-flip che ovviamente viene smorzato nel momento in cui il corpo non si lancia indietro, ma si proietta in avanti per entrare in morta, in questo caso, o per cambiare direzione.
Bene, in attesa del lungo e intenso week-end di gare, tra Augsburg finale di Coppa del Mondo di Slalom e la 7^e 8^ prova dell'ECA Junior slalom Cup a Bratislava, un augurio di buon ferragosto a tutti.
Occhio all'onda!
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