Sorrisi o lacrime: due possibili conseguenze di una discesa
Le lacrime sul volto di una mia giovane atleta, ancora seduta in canoa dopo al sua seconda discesa, hanno avuto la capacità di aprirmi il cuore a pezzettini. Lei non è passata in semifinale, ma abbiamo comunque la serenità che tutto quello che potevamo fare è stato fatto. In un attimo, parlando con lei, mi è passato davanti il lavoro di queste ultime cinque settimane, alzandoci, più di qualche volta alle 5 della mattina per poi proseguire fino a tarda notte a sistemare video e a prendere intermedi e tempi. Un flash è apparso pure su tutte le idee e i progetti che stiamo mettendo in opera grazie a questi ragazzi e ragazze che con la loro passione e dedizione ci fanno capire quanto è bello poter offrire agli altri la propria esperienza e il proprio lavoro. Ho cercato di farla sorridere ricordandole che l'ho vista lottare su ogni porta con determinazione. L'ho vista risalire la corrente per non perdere la speranza di un futuro migliore. L'ho seguita correndo lungo il percorso per incoraggiarla, ma soprattutto ho apprezzato e ammirato il suo coraggio per non aver mai abbassato la guardia e la speranza per tutta la discesa. Ho visto e riconosciuto i suoi limiti dovuti all'inesperienza e ad un background duro e difficile. Bravi non sono solo i vincitori, bravi sono tutti quegli atleti, compresi gli ultimi, che non hanno mai perso la voglia di lottare per vincere la loro sfida personale con acqua, porte e cronometro. Bravi a tutti loro, come bravo ovviamente chi oggi ha passato lo sbarramento della qualifica per la semifinale. Tra i molti atleti che hanno animato la gara ci sono dei bei talenti e degli elementi interessanti. Bisogna dare a loro solo il tempo di crescere e maturare e presto ce ne faranno vedere di belle.
L'altro pensiero è rivolto alla mia squadra che penso che oggi abbia confermato tutta la sua potenzialità, ma soprattutto ha fatto un altro passo avanti guardando più serenamente al futuro. Il lavoro per costruire un risultato è lungo e richiede tanta pazienza, non deve subire cali di motivazione e non può neppure prendersi pause o vacanze.
Giornata quindi filata via liscia senza intoppi e senza sorprese. Bene anche gli italiani seduti. Domani spazio alle canadesi. Noi incrociamo le dita, loro invece si metto in ginocchio.
Occhio all'onda!
L'altro pensiero è rivolto alla mia squadra che penso che oggi abbia confermato tutta la sua potenzialità, ma soprattutto ha fatto un altro passo avanti guardando più serenamente al futuro. Il lavoro per costruire un risultato è lungo e richiede tanta pazienza, non deve subire cali di motivazione e non può neppure prendersi pause o vacanze.
Giornata quindi filata via liscia senza intoppi e senza sorprese. Bene anche gli italiani seduti. Domani spazio alle canadesi. Noi incrociamo le dita, loro invece si metto in ginocchio.
Occhio all'onda!
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