Record Vavra
dalla pagina personale in Facebook di Vávra Hradilek |
Oggi ho assistito ad un record personale del bravo e potente Vavrina, anzi ho fatto di più ho addirittura il video di quello che vi vado a raccontare che ha del sensazionale perché non è da tutti risalire il dislivello sotto il ponte del canale di Troja con una barchetta da slalom. Bisogna aver braccia forti e tanta sensibilità nei recettori sotto il culo. Bisogna beccare il momento giusto per saltare sopra il dislivello e poi spingere a tutta per superare la corrente che scendendo va a formare il ricciolone di spuma bianca. Il vice-campione olimpico di Londra 2012 ha due turbo pistoni al posto delle braccia e feeling con l’acqua da vendere oltre a cervello fino e voglia di spaccare il mondo a suon di pagaiate. E così, praticamente a fine allenamento, si è messo sotto il ponte ed ha iniziato a risalire. Una, due, tre, quattro e ... cinque volte, semplicemente sensazionale.
Una volta finito l’allenamento e tornando al club a piedi mi si è avvicinato e mi fa:"Ehi Ettore for me is a record. I had never done it 5 times consecutively. Normally only two".
Nel dirmi questo gli brillavano gli occhi dalla felicità e mi ha fatto capire che venderà a caro prezzo l’anima ai prossimi campionati del mondo qui a Troja in casa sua, sul suo canale. In effetti anche oggi a vederlo pagaiare è stato uno spettacolo. Riesce a far ruotare la canoa sulla coda con il peso arretrato senza farla impennare. In questo modo la sua punta è sempre diretta a valle e lo scafo corre veloce. In un attimo, dopo la rotazione, l’intera canoa è in perfetto assetto per avanzare. Oggi gli ho visto fare una serie di combinazioni di porte a “ski” molto strette con la punta praticamente sempre in direzione della corrente. Impressiona notare che ogni colpo ha una sola valenza e viene messo in acqua con un chiarissimo ed unico scopo: avanzare, avanzare, avanzare ancora e sempre in propulsione. E’ quasi imbarazzante la sua calma nel mettere in atto ogni manovra. E’ speciale il suo equilibrio e il suo stato di grazia quando si allena o quando è in gara. Quel sorriso fresco e pulito che gli regala serenità tra le porte e tra le onde, diventa l' arma migliore per un grande campione. Quel sorriso gioioso che scatta epidermicamente anche a chi lo sta a guardare nelle sue evoluzioni quotidiane o nelle sue performance agonistiche olimpiche o iridate.
Beh... in effetti non ci si chiama Vávra Hradilek per niente!
Occhio all'onda!
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