Chiude il mondiale di slalom con il Kayak Cross

 


Le gare di kayak cross impegnano praticamente una giornata intera con 31 partenze per il settore femminile e altrettante per quello maschile, quando si adotta la formula del repechage. Oggi zero vento e sole cocente, numeroso pubblico presente che ha dato colore e vita al Penrith Wildwater Stadium. Quando ci sono queste gare con questa formula bisogna riuscire a mantenere la concentrazione a lungo e ricaricare le batterie per tutti i turni successivi, ma non sempre é facile perché ad ogni round si riparte da zero. Detto ciò abbiamo avuto delle belle gare tutte molto combattute e, a dispetto dei più scettici, diciamo che il Kayak Cross inizia ad avere una sua vera identità e ragione di essere. 

Il dominatore assoluto è stato Joseph Clarke che arriva a conquistare il suo quarto titolo iridato consecutivo dopo quelli di Bratislava 2021, Augsburg 2022 e Lee Valley 2023. Il colosso inglese, che il prossimo 3 novembre compierà 33 anni, ha dominato tutte le varie fasi partendo dal Round one alle Heats, passando dai quarti, semifinali e finale. 

In ogni discesa la sua prova di forza è stata la partenza dove in pratica ha sempre seminato gli avversari, imboccando poi la prima risalita, generalmente a sinistra (solo nella Heat è andato a destra)  in maniera sublime per poi  involarsi solitario sul resto del percorso. Chiara la sua strategia: conquistare la prima posizione da subito per poi fare al volo la prima risalita, cosa che gli è riuscita 5 su 5 ed è stata la chiave del suo successo. Non ha deluso neppure Mathurin Madore che in Australia era venuto solo per le gare con le canoe corte e pesanti. Il francese, che nei time trial era finito in ottava posizione a 2.28 da Llorente vincitore (oggi quest’ultimo uscito nelle Heats per il salto di porta numero 5), è arrivato alla finale sempre passando i turni da secondo e non vincendo nessuno degli scontri: sufficiente per arrivare a giocarsi le medaglie. In finale parte bene dietro a Clarke e, una volta che ha capito che il britannico andava a sinistra,  lui si è fiondato a destra entrando bene nella risalita, ma perdendo un po’ di tempo in uscita, quindi poi si è trovato a dover  lottare con Novak sulla porta successiva. In pratica dopo la prima risalita rimangono in due  a contendersi argento e bronzo, perché il belga Aubertin, molto bravo comunque ad arrivare in finale,  è rimasto incastrato proprio sul primo passaggio e ha detto da subito addio ai sogni di gloria! Avrà la meglio il transalpino perché alla 3 il ceco perde quasi la porta ed è costretto a rallentare per entrarci dentro. Quindi Clarke arriva a mani alzate a mo’ di ciclista, secondo Madore e terzo Novak.

Combattute tutte le varie fasi anche nel settore femminile. In finale ci arrivano due francesi, una spagnola e guarda caso una polacca che è nella sua settimana di grazia! 

Anche qui si risolve in pratica quasi tutto tra la partenza e la prima risalita. Angelina Hug parte bene con alle spalle la sua compagna Camille Prigent, la prima va a sinistra, tallonata da Maialen Chourraut, e la seconda a destra. Le due francesi escono in pratica assieme, ma è brava la Hug a prende la testa e tenerla fino alla fine. Quatta quatta si infila alle spalle delle due francesi Klaudia Zwolinska, mentre la spagnola rimane a giocare sui gorghi della risalita 2 che non la vogliono lasciare andare. Tutto rimane inalterato fino alla fine e così suona la marsigliese ancora una volta e Zwolinska vince la sua terza medaglia in questi campionati del mondo conclusi proprio con la premiazione delle donne. 

Nelle prove individuali la Francia conquista 2 ori e 2 argenti, seguono poi con 4 medaglie Great Britain e Repubblica Ceca, Polonia con 3 di cui 2 ori, quindi Brasile 2 bronzi, Spagna e Svizzera con due ori. Quindi su 41 nazioni presenti solo 7 salgono sul podio nelle prove individuali. 

E l’Italia? Lo slalom italiano dai campionati del mondo, appena conclusi,  esce come dall’assemblea nazionale per le elezioni del presidente e del nuovo consiglio e cioè:  bastonato e frastornato. Una finale con un 12esimo posto il bottino azzurro del solito ed unico Giovanni De Gennaro. Il Direttore Tecnico a metà servizio, tecnici portati per seguire una sola atleta, del neo presidente neppure l’ombra, probabilmente troppi altri impegni fuori dalla canoa lo assillano con le Olimpiadi alle porte, ma certo è che avrebbe potuto mandare  un suo delegato o segretario … mi viene da pensare e da dire, ma lo slalom interessa a qualcuno in Italia?


Occhio all'onda! 

il podio del Kayak Cross uomini con Madore, Clarke e Novak 

il podio del Kayak Cross femminile con Prigent, Hug e Zwolinska

Joseph Clarke al suo IV titolo iridato consecutivo nel Kayak Cross


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