Si riparte da Praga e da qualche sondaggio
Qui in quel di Troja, durante la giornata di allenamenti in vista delle gare ICF Ranking di fine settimana, sembra di stare all’incrocio di Shibuya a Tokyo. Eppure questo “scrambler” di pedoni, scusate di canoisti, fanno le porte in tutte le direzioni e, in linea di massima, fila sempre tutto via liscio. E, se l’incrocio più famoso al mondo, dove si calcola che ad ogni semaforo verde transitano dalle 1.000 alle 2.500 persone, costituisce la perfetta combinazione di caos frenetico e di esemplare sincronizzazione, il canale di Praga lo è per gli atleti dello slalom che dalle 8 della mattina alle 19 di sera percorrono questo tratto di acqua, che non supera i 250 metri, con sincronia e destrezza. Ci si incanta a vedere in acqua tanti giovani che si mescolano fra di loro per sperimentare combinazioni di porte sempre diverse, sempre più complesse. Ci sono in acqua già atleti affermati, come le campionesse olimpiche Noemi Fox e Ricarda Funk o il pluri medagliato a cinque cerchi Matej Benus, ma anche neo vincitori di europei e mondiali di categoria come Cornu, Pankova e altri ancora. Campioni che si mescolano alle giovani speranze del futuro come il figlio d’arte Elias Costa che, a mio modo di vedere, promette molto bene seguendo le orme del papà Luca. È da qui che lo slalom attinge le sue nuove leve, è da qui che le tecniche di navigazione si evolvono e progrediscono. Tutto questo grazie a questi atleti di esperienza, giovani e pischelli che, senza timori reverenziali, o false paure, giocano con l’acqua come delfini nelle onde dell’oceano. Hanno tutto quello che la giovane età e la natura a loro regala: sorriso, energia, dedizione, passione, freschezza motoria, fantasia e fanno dello slalom uno sport unico e fantastico. Si nutrono di pane e canoa, dormono in tenda, magari alla sera si danno pure da fare per approfondire le conoscenze… vero Marino?!? Domani al via ci saranno 502 barche per lo short slalom: si inizia per le qualifiche alle 8,30 e si finirà alle 16,15 per poi, dopo breve pausa, procedere con le finali con 12 atleti per ogni categoria. Le gare proseguiranno nella giornata di sabato 16 agosto con lo slalom classico e domenica spazio al Kayak Cross. Ovviamente vi aggiornerò sulle varie gare sperando di fare cosa gradita.
Visto che ci siamo parliamo pure della brillante idea che ICF ha avuto lanciando un sondaggio tra gli appassionati della canoa per capire che cosa bisogna fare del nostro sport nel prossimo futuro. Anzi più precisamente l’obiettivo è quello di capire quali sono le discipline più seguite e come rendere il “Paddle sport”, termine che a breve sostituirà quello di ICF, più accessibile.
La cosa potrebbe avere anche un senso se ci fosse una logica costruttiva, ma per quello che vedo e per quello che costantemente vivo nel mondo della canoa, mi dà l’impressione che questo è l’estremo tentativo di un gruppo di lavoro che non ha idee e neppure obiettivi precisi e si affida così ai sondaggi! Mi chiedo e mi dico, ma se vi siete proposti a coprire determinati ruoli all’interno dell’organo internazionale e a sua volta avete costituito delle sottocommissioni per elaborare programmi e progetti, qualche idea per far progredire la canoa nell’ambito degli sport olimpici dovreste pur avercela! Eppure chiediamo agli appassionati di proporre concetti ed idee perché evidentemente regna una grande confusione.
"Vogliamo assicurarci che tutti abbiano l'opportunità di condividere le proprie esperienze e opinioni sul nostro splendido sport e su come possiamo migliorare", ha affermato il presidente dell'ICF Thomas Konietzko.
Ma al presidente Konietzko, al suo secondo mandato al comando dell’organo internazionale, vorrei chiedere: tutta questa attenzione per il continente asiatico e specialmente per la Cina da dove nasce? Interessante sarebbe sapere se tutto l’impegno profuso in questa direzione sia indirizzato in ugual misura verso altri Continenti così come le risorse eventualmente presenti da investire in attività. Le Americhe hanno un potenziale impressionante e sono abbandonate a loro stesse, ci sono 35 paesi distribuiti 3 nel Nord America, 19 nell’America centrale e 13 in quella del Sud. C’è da chiedersi poi perché ICF ha spostato i suoi uffici nella nazione di un leader che certo non gode di una buona reputazione in ambito europeo invece di restare alla porta di fianco del CIO. Domande che, come sappiamo, resteranno sempre nell’oblio senza mai avere una vera e propria risposta.
Nel giugno del 2024 Planet Canoa aveva parlato di un patrocinio con BYD per lo sviluppo tecnologico dei dragon boat. Mi chiedo ma i dragon boat non hanno una loro e propria federazione internazionale? E se non sbaglio il presidente di questo organo internazionale dovrebbe essere Claudio Schermi e lui cosa ci dice? Indagheremo!
Ci sarebbe da parlare anche sui candidati al consiglio federale. Poco da dire per la candidatura alla presidenza visto che c'è un solo contendente, testimonianza del momento di piatto che stiamo vivendo nella nostra Federazione!
Occhio all'onda!
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