Tornerò a pagaiare sul mio Adige
“Una cosa è pensare di essere sulla strada giusta, ma tutt’altra è credere che la tua strada sia l’unica.” (Paulo Coelho)
Tornerò a casa solo quando il caco, che ho lasciato spoglio, si sarà rivestito di nuovo e le sue foglie ci regaleranno un verde magico accompagnato dall’ombra che nelle ore più assolate ci fa star bene. Amur sarà sempre più bella e io bisticcerò con l’italiano dopo tre mesi di brasiliano immerso in toto in questo ambiente così avvolgente e accogliente. Eppure non è stato facile preparare la borsa! Salutare tutti e risalire su un aereo che troppe volte ho già preso per venire qui a lavorare con atleti che hanno scritto nel loro DNA un solo sogno, come la maggior parte dei loro colleghi nel mondo che ogni giorno, con il caldo, il freddo, la nebbia o il sole prendono un guscio di nove chili, ci salgono sopra e iniziano il loro quotidiano viaggio con se stessi nell’immensità della propria ricerca personale. Eppure una forza più forte mi ha spinto ancora una volta a salire su quel volo che ti porta lontano fisicamente, che ti costringe a lasciare il tuo cuore e i tuoi sentimenti più profondi in quella casa che amo e in quella città che mi ha visto nascere , su quel fiume che ogni volta che mi porta con sé mi ricorda ogni singola pagaiata fatta e vissuta in quasi 50 anni di vagabondare libero sulle sue onde e sulle sue correnti a volte impetuose, altre dolci e divertenti, dipinte di un profondo colore di terra o limpide come sempre più spesso si presentano, il mio fiume che mi ha sportivamente e umanamente generato. Eppure al mio ritorno lui sarà ancora lì ad aspettarmi, saprà accogliermi e saprà portarmi con sé e tra una pagaiata e l’altra ce la racconteremo come da sempre ormai facciamo come due vecchi amici, come due amanti, come padre e figlio che alla fine della giornata si incontrano e in pace e nel silenzio rigenerano se stessi per nuove avventure. Mi chiederà dove sono stato anche se lo capirà dalla leggerezza con cui bucherò le sue acque con la mia pagaia. Capirà che ho vissuto momenti intensi grazie all’energia di atleti che accolgono le mie parole e il mio modo di essere con il sorriso e con gli occhi che brillano. Mi chiederà anche perché me ne sono andato e dovrò dirgli la verità, perché se mentissi se ne accorgerebbe nel medesimo istante in cui sentenzierò parola. Dovrò dirgli che sono scappato dall’arroganza e userò le parole di un poeta carioca che dice: “Una cosa è pensare di essere sulla strada giusta, ma tutt’altra è credere che la tua strada sia l’unica.” Dovrò dirgli anche che la coerenza è sempre stata insita in me, costi quello che costi, non sempre facile, ma che ti fa dormire sogni tranquilli e che ti rigenerano ogni mattina al risveglio. Gli dirò anche delle tante testimonianze d’affetto che ho avuto lasciando l’amata Patria e le parole di stima per quella passione che non ti fa mai pentire delle scelte fatte. Lui capirà e assieme questa volta torneremo a navigare fino al mare, per poi far ritorno e riprendere ancora una volta la via fluviale.
Occhio all’onda
mi spiace questa tua scelta, ma il tuo entusiasmo ti faranno raggiungere ottimi obiettivi. Buona fortuna!
RispondiEliminaLeggerti è meraviglioso. Credo di sapere quanto ti è costato anche questa volta lasciare. La mia stima è immutata.
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