Si spegne la torcia Olimpica sulla Canoa Slalom
"And here’s to you, Mrs. Robinson,
Jesus loves you more than you will know.
God bless you, please Mrs. Robinson.
Heaven holds a place for those who pray,
Ho avuto la netta sensazione che per me fosse tutto finito quando sono salito sul bus che per l'ultima volta ci riportava alla Villa Olimpica. Poi qualche minuto dopo ne ho avuto la matematica certezza quando, dalla responsabile del Comitato Olimpico del Brasile, ho ricevuto sul mio telefono il tipico messaggio di commiato: "parabén para vocēs por todo trabalho realizado com esta equipe meravilhosa" e subito dopo ha lasciato il gruppo che aveva creato. Lo slalom così archivia la sua ottava olimpiade con una giornata memorabile e che ci ricorderemo a lungo, iniziata per me questa mattina camminando solo sul tracciato di gara che da lì a pochi minuti si sarebbe riempito di colori e di musica. Ho rivisto il lavoro fatto da Novembre a oggi qui a Deodoro circondato da un parco olimpico vestito a festa e che speriamo possa nel futuro mantenere lo splendore che sfoggia oggi. Camminando, accompagnato dalle note di Mrs. Robinson, ho goduto di quel momento che sapevo essere l'ultimo atto di tanto peregrinare per il mondo. "Heaven holds a place for those who pray" dice la canzone di Simone & Garfunkel io spero che in quel Paradiso ci possa essere pure il posto per chi pagaia tra i paletti dello slalom perché la grazia e la gioia che oggi ci hanno regalato gli atleti in acqua sono state uniche e divine. Ci sarà tempo per raccontare in dettaglio le imprese sportive e analizzare tecnicamente gare e atleti, i veri protagonisti di questa XXXI edizione a cinque cerchi (la L se uniamo pure le edizioni invernali).
Oggi però è tempo per condividere i sorrisi dei vincitori, ma anche le lacrime degli sconfitti, gli abbracci e i baci che indistintamente ci hanno coinvolto con ognuno dei tanti protagonisti di questo "Rio 2016". Una sorta di grande famiglia che diversamente dalle gare internazionali si sente unita e speciale. Quel tacito e approvato accordo di simpatia tra tutti gli atleti e allenatori unito a quel profondo rispetto e ammirazione per i volontari fanno delle Olimpiadi un momento unico ed esclusivo. E se è vero che arrivi al tuo turno di uscita stravolto è altrettanto vero che non puoi rimanere indifferente a quell'emozione che ti assale nel momento in cui lascerai la Villa Olimpica. Domani non sarà facile prendere le borse e uscire per l'ultima volta dalla porta principale sapendo quanto è costato per entrare dentro e quante persone hanno dovuto aiutarmi per raggiungere tutto ciò. Per fortuna che troverò gli occhi Marin(a)i che sapranno curare ferite per farmi riprendere forza e coraggio per un altra battaglia che hanno voluto chiamare: Tokyo 2020!
Occhio all'onda... Olimpica!
Jesus loves you more than you will know.
God bless you, please Mrs. Robinson.
Heaven holds a place for those who pray,
foto @ Fabio Canhete |
Ho avuto la netta sensazione che per me fosse tutto finito quando sono salito sul bus che per l'ultima volta ci riportava alla Villa Olimpica. Poi qualche minuto dopo ne ho avuto la matematica certezza quando, dalla responsabile del Comitato Olimpico del Brasile, ho ricevuto sul mio telefono il tipico messaggio di commiato: "parabén para vocēs por todo trabalho realizado com esta equipe meravilhosa" e subito dopo ha lasciato il gruppo che aveva creato. Lo slalom così archivia la sua ottava olimpiade con una giornata memorabile e che ci ricorderemo a lungo, iniziata per me questa mattina camminando solo sul tracciato di gara che da lì a pochi minuti si sarebbe riempito di colori e di musica. Ho rivisto il lavoro fatto da Novembre a oggi qui a Deodoro circondato da un parco olimpico vestito a festa e che speriamo possa nel futuro mantenere lo splendore che sfoggia oggi. Camminando, accompagnato dalle note di Mrs. Robinson, ho goduto di quel momento che sapevo essere l'ultimo atto di tanto peregrinare per il mondo. "Heaven holds a place for those who pray" dice la canzone di Simone & Garfunkel io spero che in quel Paradiso ci possa essere pure il posto per chi pagaia tra i paletti dello slalom perché la grazia e la gioia che oggi ci hanno regalato gli atleti in acqua sono state uniche e divine. Ci sarà tempo per raccontare in dettaglio le imprese sportive e analizzare tecnicamente gare e atleti, i veri protagonisti di questa XXXI edizione a cinque cerchi (la L se uniamo pure le edizioni invernali).
Oggi però è tempo per condividere i sorrisi dei vincitori, ma anche le lacrime degli sconfitti, gli abbracci e i baci che indistintamente ci hanno coinvolto con ognuno dei tanti protagonisti di questo "Rio 2016". Una sorta di grande famiglia che diversamente dalle gare internazionali si sente unita e speciale. Quel tacito e approvato accordo di simpatia tra tutti gli atleti e allenatori unito a quel profondo rispetto e ammirazione per i volontari fanno delle Olimpiadi un momento unico ed esclusivo. E se è vero che arrivi al tuo turno di uscita stravolto è altrettanto vero che non puoi rimanere indifferente a quell'emozione che ti assale nel momento in cui lascerai la Villa Olimpica. Domani non sarà facile prendere le borse e uscire per l'ultima volta dalla porta principale sapendo quanto è costato per entrare dentro e quante persone hanno dovuto aiutarmi per raggiungere tutto ciò. Per fortuna che troverò gli occhi Marin(a)i che sapranno curare ferite per farmi riprendere forza e coraggio per un altra battaglia che hanno voluto chiamare: Tokyo 2020!
Occhio all'onda... Olimpica!
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