Uscita dalla risalite
Los árboles saben nuestras historias
y la contan a Dios
y la contan a Dios
Come entrare in una risalita arrivando da un dislivello importante l'abbiamo analizzato, ora concentriamoci come dobbiamo uscire da quella risalita e dalle risalite in genere. Si nota molto bene, anche dalle ultime analisi video di questa coppa del mondo, che la grande differenza avviene proprio in questa fase e cioè in uscita dalle risalite.
Molti atleti si preoccupano come entrare, poco come uscirne. In fase di analisi molto spesso ci si dimentica che l'entrata deve essere analizzata in relazione all'uscita e non viceversa. Il punto cruciale è quello di non perdere mai il contatto con l'acqua. Molto spesso in chiusura di risalita si alza il fianco verso monte pensando di favorire la spinta della corrente, ma ciò non ha molte volte l'effetto sperato. Analizzando i migliori slalomisti ci accorgiamo che hanno tre precise caratteristiche:
1. equilibrio
2. resa massima per singolo colpo
3. cambi di ritmo
1. E' logico e facile rendersi conto che lo scafo sfrutta al massimo la corrente mantenendosi piatto sull'acqua e inclinandosi solo lo stretto necessario per non farsi prendere dalla corrente in fase di uscita. Viceversa inclinando molto la canoa otteniamo un effetto di rimbalzo sull'acqua e non di scivolamento verso valle. Nel primo caso useremo la pagaiata sempre in modo propulsivo, altrimenti la pagaiata servirà per mantenere in equilibro la canoa e il canoista, perdendo così il suo scopo principale e cioè quello di spingere la canoa.
2. Altro elemento determinante è quello di far rendere al massimo ogni pagaiata che viene posta in essere. Questo è evidentissimo in atleti di alto livello che hanno numericamente parlando meno colpi di atleti che viceversa usano la frequenza per risolvere problemi tecnici. Questo dovrebbe far pensare molto agli allenatori e agli atleti perché è decisamente ovvio che in certe situazioni non possiamo gestire il cambio di pagaiata in modo sicuro e redditizio. Quindi l'unica soluzione è quella di ottenere il massimo da ogni pagaiata.
3. Una discesa fra i paletti dello slalom è una musica che ha minimo sei variazioni sul tema forti ed importanti. Non possiamo pensare di affrontare una manche senza prevedere precisi cambi di ritmo, che devono essere effettuati prima e dopo una risalita o laddove servisse in particolari situazioni di acqua. Ciò avrà un duplice effetto. Il primo fisiologico: permettere all'atleta di recuperare fisicamente e in lucidità mentale e il secondo ci permetterà di preparare in maniera ottimale l'entrata e la susseguente uscita.
Occhio all'onda!
Molti atleti si preoccupano come entrare, poco come uscirne. In fase di analisi molto spesso ci si dimentica che l'entrata deve essere analizzata in relazione all'uscita e non viceversa. Il punto cruciale è quello di non perdere mai il contatto con l'acqua. Molto spesso in chiusura di risalita si alza il fianco verso monte pensando di favorire la spinta della corrente, ma ciò non ha molte volte l'effetto sperato. Analizzando i migliori slalomisti ci accorgiamo che hanno tre precise caratteristiche:
1. equilibrio
2. resa massima per singolo colpo
3. cambi di ritmo
1. E' logico e facile rendersi conto che lo scafo sfrutta al massimo la corrente mantenendosi piatto sull'acqua e inclinandosi solo lo stretto necessario per non farsi prendere dalla corrente in fase di uscita. Viceversa inclinando molto la canoa otteniamo un effetto di rimbalzo sull'acqua e non di scivolamento verso valle. Nel primo caso useremo la pagaiata sempre in modo propulsivo, altrimenti la pagaiata servirà per mantenere in equilibro la canoa e il canoista, perdendo così il suo scopo principale e cioè quello di spingere la canoa.
2. Altro elemento determinante è quello di far rendere al massimo ogni pagaiata che viene posta in essere. Questo è evidentissimo in atleti di alto livello che hanno numericamente parlando meno colpi di atleti che viceversa usano la frequenza per risolvere problemi tecnici. Questo dovrebbe far pensare molto agli allenatori e agli atleti perché è decisamente ovvio che in certe situazioni non possiamo gestire il cambio di pagaiata in modo sicuro e redditizio. Quindi l'unica soluzione è quella di ottenere il massimo da ogni pagaiata.
3. Una discesa fra i paletti dello slalom è una musica che ha minimo sei variazioni sul tema forti ed importanti. Non possiamo pensare di affrontare una manche senza prevedere precisi cambi di ritmo, che devono essere effettuati prima e dopo una risalita o laddove servisse in particolari situazioni di acqua. Ciò avrà un duplice effetto. Il primo fisiologico: permettere all'atleta di recuperare fisicamente e in lucidità mentale e il secondo ci permetterà di preparare in maniera ottimale l'entrata e la susseguente uscita.
Occhio all'onda!
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