Mondiali slalom guardiamo i C2
PREMESSA
Per la canadese biposto andiamo subito a vedere alcuni dati, considerando il fatto che questa specialità è nell'occhio del ciclone e potrebbe essere cancellata dai Giochi Olimpici. A mio modo di vedere, supportato dai numeri, non avrebbe senso questa esclusione, semplicemente per il fatto che questa specialità è la storia del nostro sport più di qualsiasi altra.
Ecco i numeri:
C2 38 (76 atleti) - 18 nazioni di cui 9 in semifinale e 8 in finale
K1 uomini 74 - 36 nazioni di cui 22 in semifinale e 8 in finale
K1 donne 44 - 19 nazioni di cui 14 in semifinale e 7 in finale
C1 uomini 51 - 24 nazioni di cui 15 in semifinale e 7 in finale
C1 donne 26 - 14 nazioni di cui 11 in semifinale e 6 in finale
Parliamo subito dell'equipaggio che doveva dominare il mondiale a stelle e strisce e cioè Ladislav e Peter Skantar i cugini slovacchi, già campioni europei nel 2007 e nel 2009, che avevano iniziato bene la stagione vincendo l'europeo sul nuovo canale austriaco. Non si erano però limitati solo a questo, infatti avevano anche dominato la coppa del mondo con tre vittorie, un terzo posto e un 9^. Tutto questo aveva permesso loro di vincere alla grande la coppa, cosa che era già riuscita in precedenza nel 2009 e 2010. In America non sembrano loro, infatti in qualifica pur facendo registrare il secondo miglior tempo, in seconda manche, accumulano ben 3 tocchi e finiscono quarti. Rischiano grosso in semifinale dove di penalità ne fanno ben 4 e prendono l'ultimo posto a disposizione per giocarsi le medaglie.
Una qualifica che ha visto protagonisti in assoluto i francesi e che comunque ha lasciato fuori tanti nomi noti e tra questi i vice-campioni europei 2014 e cioè i polacchi Szczepaniski/Pochwala e, udite, udite, i campioni del mondo in carica Florence/Hounslow, rei in prima manche di aver saltato la porta 17 praticamente in acqua piatta, mentre in seconda manche le sei penalità sono troppe anche per loro. Fuori anche il bronzo olimpico 2008 e cioè i russi Kuznetsov/Larionov, che per la verità dopo quell'alloro non hanno certo brillato. Forse dopo allora il loro miglior risultato è arrivato proprio quest'anno con il sesto posto al campionato continentale a Vienna a fine maggio.
I 21esimi, primi esclusi, sono gli italiani Camporesi/Ferrari che si presentavano al mondiale con una finale dell'Europeo agli inizi di giugno (10 posto) , e con una finale in Coppa a Tacen su un tracciato che i due ragazzi conoscono molto bene. Nelle altre due gare di Coppa furono rispettivamente a Londra (la1^) 15 esimi e a Praga (la 3^) 14esimi. Avevano poi raffinato la preparazione in vista dei mondiali a Bratislava. La cronaca della gara, per loro, mette in evidenza una prima manche veloce con 117,17 ma con tre tocchi sciocchi (9/16/24) complice anche un fastidioso vento che poteva far perdere la concentrazione. La seconda discesa è caratterizzata purtroppo da un gravissimo errore alla risalita 8 dove i due atleti dell'Aeronautica Militare arrivano lunghissimi e perdono, rispetto la loro prima discesa, ben 4 secondi e 20 decimi. Il proseguo è stato nell'ottica di non toccare, come alla fine è successo, ma troppo lento. Perdono infatti ancora 2 secondi e 29 fino all'arrivo e in totale hanno un ritardo di 6 e 49 sulla loro prima prova. Per loro significa mondiale archiviato, peccato perché le potenzialità di far bene sono tante, ma se continuano a passare gli anni senza cercare di cambiare sistema di lavoro si rischia di non fare quel piccolo salto di qualità che ancora manca per stare più spesso nelle posizione alte di classifica. La qualifica olimpica è vicina e non c'è più tempo da perdere.
La finale ha una logica comune per tutti:
arrivare alla combinazione 18/19 senza aver fatto grandi errori e con forza ancora nelle braccia oltre ad una buona dose di sangue freddo, perché qui si decide il mondiale.
Tre le possibili strategie da adottare :
1. Rischiare il massimo e provare la buona sorte e
soluzionare poi con una retro
2. Prendere la chicken way, come si direbbe fra i free rider,
e sperare che siano gli altri a sbagliare.
3. Provare a fare tutto diritto.
I francesi prendono la seconda via come gli slovacchi. Gli unici a provare la sorte sono gli sloveni che fanno tutto veramente al millimetro e la buona sorte è con loro. I tedeschi rimasti in gara (Anton/Benzin) rischiano facendo tutto diritto e quasi ci riescono, ma per una leggerezza di Anton il prodiere teutonico, non riescono nell'intento guadagnandosi un 50 per l'intenzionalità, evidentissima, di quest'ultimo a spostare la porta con la testa per far passare il compagno. Sembrava Salvatore Schillaci, il giocatore di calcio meglio conosciuto come Totò (non il canoista torinese grande pagaiatore della canadese monoposto), ai mondiali di Italia '90 quando segnò di testa un goal all'Olimpico contro l'Austria lanciando la nazionale in "notti magiche"!
Secondo me però Benzin, che è veloce come un gatto e sapiente come Aladino, si sarebbe infilato dentro senza problemi e loro probabilmente sarebbero saliti sul podio, cosa che invece riesce a Bozic/Taljat oro magico per la Slovenia, Picco/Biso argento per la Francia e Skantar/Skantar bronzo per la Slovacchia.
Sembra strano però parlare di una finale della canadese doppia e non citare i gemelli Hochschorner, come è già successo l'anno scorso! Che non vivano un gran momento è risaputo e lo confermano anche a questi mondiali. In qualifica sono 16esimi e poi in semifinale chiudono in 17esima posizione con un 50 alla 19. Pagano un errore e un modo di affrontare questa combinazione che non è certamente da loro, sembravano due pivelli a lanciarsi dentro una porta nella speranza che tutto fili via liscio. Peter non ha spinto il fratello dentro il ricciolo e si è preoccupato solo di lanciarsi tutto avanti per entrare nella porta, cosa che non gli è riuscita. I tre ori olimpici stanno vivendo una lunga crisi e non riescono uscirne. Le cause sono state ricercate nell'imbarcazione, non ho idea di quante modifiche sono state apportate alla loro ultima versione H4, ma secondo me dovrebbero cercare le cause altrove. Magari prendendosi una piccola pausa e liberare la mente da fantasmi che si sono creati dopo il bronzo olimpico di Londra 2012.
In fine due parole anche per il mio equipaggio Charles Correa e Anderson Oliveira che chiude un anno internazionale in sicura crescita tecnica. Al mondiale sono stati vicini all'obiettivo di passare il turno. Ora i tempi ci sono, bisogna togliere i tocchi di troppo che stanno penalizzando non poco i due atleti di Piraju.
Emblematico il gesto di Pavol all'arrivo della semifinale iridata |
... prosegue
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