... non finiremo mai di provarci e crederci
Non ho idea di quante finali ho seguito, non ricordo neppure a quanti campionati del mondo ho partecipato. Dovrei fare mente locale e ripassare gli ultimi 40 anni della mia vita; mi aiuterebbe sfogliare le mie agende dove è appuntata la mia vita. Solo così ne avrei la certezza assoluta.
Una cosa però è certa... da sempre vivo le stesse ed uniche emozioni che solo in giornate così si possono provare. C’è quel qualcosa in più che ti regala la vita, c’è l’aria più fresca, ci sono le parole che prendono altri significati e mille varie sfumature. Ci sono i sorrisi e gli sguardi della gente che si accomunano. I primi esprimono gioia e tranquillità e i secondi riflettono la profondità degli animi. Sembra quasi impossibile che una gara fra i paletti dello slalom possa offrire così tante sfaccettature. Ma se poi rifletti ti accorgi che non potrebbe non essere così. La freschezza degli atleti impegnati in gara, la professionalità di chi organizza, la gioia della gente che segue, la passione di allenatori, dirigenti, giudici, tutto contribuisce alla perfezione. Tutto contribuisce a farti capire che in fondo hai la fortuna di essere al posto giusto al momento giusto e vorresti condividerlo con il mondo e vorresti che non finisse mai.
Poi ti rendi anche conto che stai camminando su un sentiero di montagna, qualche volta corri, qualche volta rallenti il passo, a volte ti fermi a tirare il fiato o ad ammirare quanto è fantastico il paesaggio. Ad un certo punto, dopo i primi lunghi e tortuosi tornanti inizi a vedere la vetta. Prima te la potevi solo immaginare e cercavi di raccontare ai tuoi atleti di quanto è bello salirci sopra. Loro sono attratti dalla cima dove ci si può stare solo in tre. Io amo il cammino per arrivarci perché quando saremo lassù, se ci arriveremo, sarà solo per un istante, poi si tornerà ai piedi della montagna per cercare un nuovo sentiero, un nuova nuova via, una nuova cima da scalare. Useremo tutte le nostre forze, poi magari dovremo usare un appiglio, più avanti anche il bastone, poi le corde e i ramponi, ma non finiremo mai di provarci e di crederci.
abbiamo assistito a delle belle gare. Abbiamo visto giovani atleti lottare con i denti per non perdere una porta o per abbassare qualche secondo. Qualcuno di loro balzerà presto agli onori della cronaca, qualcun altro ricorderà questa esperienza con piacere. Tutti però questa sera festeggeranno felici di essere parte dello spirito dell’acqua che corre nel big party post-race! E che il buon Dio metta una mano in testa a tutti perché non esagerino.
Io devo recuperare tutte le mercanzie di un “coach” e partire per una nuova avventura. Il futuro domani è già iniziato
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