Test Canoe Slalom: Toro Echo una soluzione alternativa
A Cunovo è arrivato ieri anche Campebell Walsh per testare un prototipo messo a punto da Vajda giusto per lo scozzese, l’unico kappa uno che quest’anno ha centrato tutte le finali in coppa del mondo, agli europei e ai mondiali dove è arrivato a ridosso del podio.
Walsh è un atleta molto esigente in relazione ai materiali e lo si capisce facilmente vedendolo all’opera intento a verificare la rispondenza di questo prototipo che sembra decisamente piccolo per slalomisti comuni. Non ci è dato sapere nulla di più se non il fatto che in sostanza la base di partenza è sicuramente lo scafo della Kapsl stretto al centro di qualche millimetro e con la conseguenza di subire tutti gli inevitabili aggiustamenti sulla coperta.
Certo è che se anche questo atleta decidesse di passare nel team Vajda – lui che da sempre ha preferito canoe made in Great Britain – ci troveremo con i migliori atleti al mondo a gareggiare con una sorta di barca monotipo!
Sul canale, questa mattina, anche il campione europeo Daniele Molmenti che ha fatto la sua apparizione per provare e testare i vari modelli e versioni della Kapsl. Che sia forse alla ricerca di carpire qualche segreto dalla concorrenza? Infatti il forestale è di passaggio da Bratislava con destinazione Praga dove andrà dal suo sponsor Caiman per modificare la sua “Torero”. Il primo tentativo, fatto ancora qualche tempo fa non è piaciuto e allora ci riprova come lui stesso ci ha spiegato:”dobbiamo fare alcune piccole, ma importanti modifiche allo scafo, anche se già così il modello con cui ho gareggiato in questa stagione è perfetto. Per Tacen, bisogna aggiustare qualcosina – e aggiunge sorridendo – comunque in questo momento sto volando giù da quel budello d’acqua”. Come sempre Super Cali – come lo ha ribattezzato Skillo – è ottimista, facendoci capire che anche per il 2010 non sarà una passeggiata batterlo, sempre che non ci si metta qualche sfortuna di troppo!
Gran fermento comunque in questi ultimi giorni di apertura del centro slovacco che proprio domenica chiude i battenti per riaprirli a fine marzo all’arrivo della bella stagione.
Per quello che ci riguarda direttamente oggi giornata dedicata a testare la canoa con cui Galasport lancerà la sfida 2010. Un modello completamente nuovo. Della vecchia serie tiene il nome “Toro” che gli ha regalato – come già detto – belle soddisfazioni agonistiche, con l’aggiunta dell’appellativo “Echo”.
Nella mitologia questo nome è una ninfa particolarmente bella che aveva avuto la malaugurata idea di dire parole oltraggiose a Giunone. Quest’ultima non ci pensò due volte e per punirla fece sì che ripetesse soltanto l'ultima sillaba delle parole, poiché non riusciva a pronunciare le parole intere. Narciso disprezzò la fanciulla balbuziente e così la ninfa fuggì in una grotta in un bosco tra i monti. La testimonianza della sua presenza è per l'appunto, per la mitologia, la ripetizione di un suono.
Leggende a parte l’”Echo” ha forme decisamente rotondeggianti con un profilo leggermente “imbananato”. La prima e chiara sensazione è di una facile manovrabilità anche in situazioni particolarmente difficili. La sua galleggiabilità si fa piacevolmente apprezzare proprio su acque impegnative grazie ad un volume importante e alla sua forma con punta e coda scaricate. Ci ricorda tanto la “Instict” di Double Ducht anche se quest’ultima porta in punta meno volume.
Da una prima analisi sembra essere la canoa perfetta per pesi leggeri e per le donne vista la facilità di conducibilità fra le porte. Ottima negli spostamenti laterali, il fianco alto offre la possibilità di lavorare bene anche con la pagaia verticale e vicino allo scafo. Perde complessivamente sulla velocità e particolarmente sull’acqua piatta.
Ora rimane la curiosità di scoprire la risposta che arriverà a questi modelli da Zig-Zag e da Caiman. Si dovrà aspettare forse qualche mese, ma dalle voci che circolano fra gli addetti ai lavori non sembrano impensierire la supremazia di Vajda che sta investendo molto. Agli atleti offre oltre alle canoe, un’ottima costruzione e una costante presenza alle gare più importanti, mettendo a disposizione una unità mobile di pronto intervento per riparazioni o aggiustamenti dell’ultimo minuto. Su questo servizio gli atleti contano molto per evitare di passare notti insonni a riparare i danni fatti sui campi di gara. Se poi il mondiale è a Tacen l’assistenza di livello diventa un’arma in più.
Occhio all’onda! Ettore Ivaldi
fine 4^ parte … prosegue
nella foto - Campebell Walsh al centro con Robert Kleberc a sinistra. Quest'ultimo è il responsabile rapporti sponsorizzazioni atleti Team Vaja. A destra un allenatore inglese
Commenti
Posta un commento