Ancora una gara e la Repubblica Ceca consegnerà i tre nomi per i Giochi Olimpici visto che il quarto già lo conosciamo!
Dopo 3 gare su 4 c’è un solo nome che ha la certezza di aver staccato il ticket per i prossimi Giochi Olimpici di Tokyo, sempre e se questi Giochi un giorno vedranno la luce, e il suo nome è quello di Jiri Prskavec che in un sabato particolarmente caldo e assolato ha ancora una volta messo in fila tutti con due manche (qualifica e finale) da incorniciare e da raccontare. Un Jiri, che come la Juve calcistica, si assicura il posto olimpico con giornate di anticipo in una storia che ormai ha solo un vero e unico protagonista: lui! Eppure Vit Prindis, l’uomo più accreditato per potergli soffiare il posto, c’era andato vicino se non fosse stato prima per un errore nella seconda gara di qualifica alla porta numero 23 in risalita, e oggi invece per un 50 alla porta numero 6 che però non lascia dubbio alcuno sulla sua errata e quanto meno azzardata esecuzione. Mi chiedo però come un atleta del suo calibro che si stava giocando il posto per le Olimpiadi e con diverse chance di potercela fare, sia stato così ingenuo da tagliare in così malo modo una porta che non aveva in sé e per sé nessun motivo di essere maltrattata così violentemente. Quale meccanismo insano e perverso sia potuto scattare nel cervello di un fenomeno di stile, grazia ed eleganza come lui per aver tolto dall’acqua la sua pala destra non lo sapremo mai. Eppure quella pagaia piantata in acqua gli aveva permesso di tenere sotto controllo la barca all’uscita della risalita 4 trasformarsi in fulcro di una rotazione stratosferica sulla 5. Azione che avrebbe dovuto concludersi con l’entrata al volo sulla 6. Il suo principale peccato è stato però quello di lasciarsi andare ad un automatismo entrato in funzione senza l’ok dalla torre di controllo che avrebbe potuto invece obbligarlo a restare a valle con la pala per spingere il suo scafo giusto 10 centimetri verso il centro del canale. Pochi centimetri per non farsi divorare così brutalmente da un primo sabato di agosto che lo lascia fuori da sogni di gloria e vittoria. Una volta accortosi del ritardo, il neo papà Vit, ha rimesso il destro in acqua per spingere la coda indietro, ma non è stato sufficiente per far entrare nella porta in oggetto la sua testa e almeno una parte della sua canoa che viceversa si è guardata bene anche solo ad avvicinarsi.
Dall’altro canto il 27enne campione del mondo (non ripeto il nome per non tediarvi) è ancora una volta impeccabile, in qualifica addirittura azzarda la combinazione - 22/23/24 - tutta diritta, mentre in finale la 23 passa in retro ed è leggermente più veloce. In seconda posizione a 1.13 arriva il 30enne Maslanák Tomáš che per ritrovarlo su un podio dobbiamo andare indietro negli anni e più precisamene al il 27 maggio 2018 dove a Veltrusy giunse terzo dietro a Krejci e Zima. Bronzo a Vavrinec Hradilek a 1.31 per Tunka solo un sesto posto.
La classifica attuale dopo tre gare rimane aperta solo per il 2^ e 3^ posto e se lo contenderanno Hradilek a 21 punti, Tunka con Prindis a 16 e poi Krejci a 15 e Maslanak a 14, gli altri dovrebbero fare un miracolo per sperare di entrare in squadra, ma anche se si attuasse tanta grazia divina bisognerebbe sempre sperare che i primi 3 nominati non entrino a podio.
Tutto ancora incerto pure per le altre 3 categorie, si prospetta così una domenica ancora più calda visto che sono previsti temporali ci penseranno gli atleti a tenerci comunque in temperatura!
Occhio all’onda!
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