Tanti big del C1 fuori dalla qualifica
Il tanto discusso pontile della partenza con il mega logo che già fu adottato per i mondiali del 2017. |
Il Campione Olimpico 2016, il Campione del Mondo 2018, l’Argento Olimpico 2018, il Bronzo Euro 2018, che rispondono rispettivamente ai nomi di Gargaud, Anton, Benus, Rak, solo per citare i più titolati, rimangono fuori dalla qualifica sia in prima che in seconda manche, mentre il russo Setkin, il tedesco Tasiadis, lo slovacco Martikan e gli spagnoli Elosegi e Trave, hanno dovuto ricorrere alla seconda manche per passare in semifinale. Una seconda discesa che ha avuto più il sapore di una finale olimpica che di una manche di ripescaggio di qualifica e a farci le spese sono pure i nostri Roberto Colazingari e Stefano Cipressi. A Raffaello Ivaldi invece basta la prima discesa e nonostante una penalità alla porta numero 1 riesce a passare in semifinale in decima posizone, ma con il secondo miglior tempo di manche. Un risultato che gli fa ritrovare fiducia in se stesso, ma soprattutto, dopo tanti problemi fisici, serenità nell’affrontare la stagione che si presenta lunga e complessa.
«Far partire la stagione con queste gare continentali e con un regolamento che penalizza non poco la canadese monoposto non è cosa facile » mi diceva oggi Paul Ratcliffe, il super boss della canoa inglese, alla fine delle gare seduti sul divano della reception di Victoria Garden, la struttura dove siamo ottimamente alloggiati con inglesi, spagnoli, portoghesi e andoresi. Ed in effetti il format che vede per C1 uomini, K1 donne e C1 donne il passaggio nella prima manche delle prime 15 barche e successivamente il ripescaggio a 5 è decisamente selettiva. Nel Kayak maschile, se pur non facile i numeri sono diversi infatti passano i primi 20 con la prima discesa e altri 10 in seconda manche, mentre in finale rispetto alle altre categorie, che sono aperte a 10 barche, i kayak uomini gareggeranno in 15.
Due parole anche sul percorso che come dicevo è stato disegnato da Narduzzi e Hounslow. C’è una prima parte molto veloce, con una parte centrale tecnica da cesellare, seguita da una chiusura di gara con risalite che possono creare problemi a livello fisico e anche tecnico come è successo a Stefany Horn che alla 21 in prima manche ha tagliato troppo la risalita e si è trovata con un 50 senza possibilità di replica. Per fortuna che l’atleta italiana in seconda manche ha mantenuto freddezza e concentrazione e ha vinto il ripescaggio con molta facilità.
Nel settore del kayak in rosa le sorprese arivano dall'eliminazione di due big come Corinna Kuhnle e Ursha Kragelj oltre alle due francesi Baudu e Prigent, mentre Jana Dukatova, al rientro dopo la maternità, è ancora in ritardo di preparazione e le ore di barca non fatte si fanno sentire specialmente dal punto di vista tecnico. Infatti le sue discese sono state segnate da troppe penalità per sperare di passare il turno. La testa alta della classifica vede la grande sfida continentale tra Chourraut e Funk, vedremo chi saprà mettersi in mezzo alle due donne che in questo momento sembrano essere in gran forma fisica, tecnica e mentale.
Domani C1 donne e K1 uomini alla mattina, pomeriggio dedicato alle gare a squadre.
La nota di colore del giorno ci arriva dal regolamento che ha messo in difficoltà un po tutti noi considerando il fatto che il pontile di partenza è posizionato a ridosso della fotocellula e non è ammesso spostarsi verso il centro del fiume per partire, ma bisogna solo pagaiare diritti senza nessuna spinta diretta dal pontile stesso. Per fortuna che un apripista era partito nel modo non ammesso e questo ha permesso di mettere in allarme il buon Colin Woodgate, chief judge, che sul gruppo dei team leader in WhatsApp ha iniziato a mandare video di cosa non fare!
L’altra nota: il sole… finalmente non più problemi di pioggia e atleti quasi tutti in maniche corte più liberi e leggeri sul canale di Pau, animato fin da oggi da un colorato pubblico allegro, festoso e competente.
Occhio all’onda!
All'arrivo del nastro trasportatore che riporta in partenza c'è una comoda cassetta in legno per mettere le bottiglie degli atleti in modo tale che non cada nulla in acqua. |
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