Coppa del Mondo chiusa la prima fase si tornerà a fine Agosto
La Coppa del Mondo di Slalom si prende una lunga pausa dopo tre settimane di gare e di vita vissuta intensamente. Si tornerà a parlare di Coppa solo nell’ultima settimana di agosto con la gara di Tacen in Slovenia per poi concludersi la settimana successiva e cioè e il 5 settembre in Spagna a La Seu d’Urgell.
L’ultima giornata di gare è stata e sarà ricordata per la sfida diretta tra Peter Kauzer (classe 1983) e Jiri Prskavec (classe 1993) due atleti che, nonostante i 10 anni di differenza, hanno molte cose in comune. La prima sicuramente è la tecnica nelle risalite dettata e supportata da una infinita abilità in acqua sopra la loro canoa e la seconda cosa è il guizzo vincente nel momento decisivo oltre al fatto che nessuno dei due in nessun momento della gara molla la presa sulla sua pagaia. Considerando che ci credono fino all’ultima pagaiata, lotto su ogni colpo per mettere la loro punta davanti agli avversari.
Ad Augsburg Kauzer ha messo al collo l’oro sull’ultima porta e cioè la mitica e magica risalita 24 di cui abbiamo parlato nei giorni precedenti. Ad Augsburg Prskavec ha lasciato il primo posto sempre sulla stessa risalita per un tocco dettato, a differenza del vincitore, forse dalla sua esuberanza giovanile e da quell’indecisione che invece nello sloveno non c’è stata. La gara dei due fenomeni (entrambi su Vajda Salto) è stata una fotocopia fino alla porta 9 quando Prskavec, grazie alla sua grande abilità nel fare le porte in retro e poi rilanciare la barca, ha preso il comando della corsa portandolo fino alla risalita sotto l’ultimo ponte. Kauzer lo ha rincorso con una eleganza che solo nei migliori atleti si può vedere: pulito, preciso, barca sempre in linea verso la meta finale, per arrivare poi al capolavoro finale con la risalita 24. Con quel guizzo il 35 enne ha vinto la gara di Augsburg in una magnifica giornata di sole davanti ad pubblico numeroso, competente e festoso. All’arrivo la bella moglie Jania con la figlioletta accolgono con un abbraccio il marito, il padre e il loro eroe … ma eroe ed esempio lo è anche però per molti di noi!
Per la finale della canadese monoposto in rosa lascio a voi la difficile risposta su chi potrebbe averla vinta, scrivere di più non posso perché questa volta dovrei veramente scomodare il sommo poeta per trovare le parole giuste per una storia di vittorie che non sembra avere fine.
Occhio all’onda!
L’ultima giornata di gare è stata e sarà ricordata per la sfida diretta tra Peter Kauzer (classe 1983) e Jiri Prskavec (classe 1993) due atleti che, nonostante i 10 anni di differenza, hanno molte cose in comune. La prima sicuramente è la tecnica nelle risalite dettata e supportata da una infinita abilità in acqua sopra la loro canoa e la seconda cosa è il guizzo vincente nel momento decisivo oltre al fatto che nessuno dei due in nessun momento della gara molla la presa sulla sua pagaia. Considerando che ci credono fino all’ultima pagaiata, lotto su ogni colpo per mettere la loro punta davanti agli avversari.
Ad Augsburg Kauzer ha messo al collo l’oro sull’ultima porta e cioè la mitica e magica risalita 24 di cui abbiamo parlato nei giorni precedenti. Ad Augsburg Prskavec ha lasciato il primo posto sempre sulla stessa risalita per un tocco dettato, a differenza del vincitore, forse dalla sua esuberanza giovanile e da quell’indecisione che invece nello sloveno non c’è stata. La gara dei due fenomeni (entrambi su Vajda Salto) è stata una fotocopia fino alla porta 9 quando Prskavec, grazie alla sua grande abilità nel fare le porte in retro e poi rilanciare la barca, ha preso il comando della corsa portandolo fino alla risalita sotto l’ultimo ponte. Kauzer lo ha rincorso con una eleganza che solo nei migliori atleti si può vedere: pulito, preciso, barca sempre in linea verso la meta finale, per arrivare poi al capolavoro finale con la risalita 24. Con quel guizzo il 35 enne ha vinto la gara di Augsburg in una magnifica giornata di sole davanti ad pubblico numeroso, competente e festoso. All’arrivo la bella moglie Jania con la figlioletta accolgono con un abbraccio il marito, il padre e il loro eroe … ma eroe ed esempio lo è anche però per molti di noi!
Per la finale della canadese monoposto in rosa lascio a voi la difficile risposta su chi potrebbe averla vinta, scrivere di più non posso perché questa volta dovrei veramente scomodare il sommo poeta per trovare le parole giuste per una storia di vittorie che non sembra avere fine.
Occhio all’onda!
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