Europei di slalom al via
Saranno i fiori sul percorso o forse le telecamere già piazzate sui punti strategici, ma l’idea è quella che ormai siamo entrati in un clima molto particolare ed eccitante. Aggiungiamo pure il modo con cui si muovono gli atleti sul percorso o i discorsi tra noi colleghi allenatori e il gioco è fatto, si capisce cioè che c’è nell’aria qualche cosa di interessante e che nello stesso tempo rende il tutto frizzante con emozioni a non finire per una stagione internazionale che parte alla grande dai Campionati Europei.
Manifestazione che con l’edizione 2017 diventa maggiorenne e ritorna qui a Tacen in Slovenia dopo 12 anni. Ha avuto cadenza biennale dalla sua nascita e cioè nel 1996 fino al 2004 per poi ripetersi puntualmente ogni anno.
L’anno scorso avevo vissuto la gara di Liptovsky da lontano con tutte le problematiche poi personali che erano successe. Quest’anno siamo qui a guidare assieme a Daniele Molmenti e Guille Diez Canedo una squadra fatta di elementi decisamente molto professionali ed interessanti a pochi mesi dall’inizio del nostro lavoro assieme. Abbiamo cercato, compatti più che mai, di correre il più velocemente possibile per portare all’interno del gruppo le nostre idee, le nostre metodiche di allenamento e le nostre esperienze maturate in tanti anni di attività. Abbiamo aperto un nuovo capitolo, speriamo positivo, per una nazionale che merita molto visto l’impegno che i nostri giovani e tecnici stanno regalando allo sport e in modo particolare allo slalom. C’è un credo comune che è quello della condivisione del lavoro e del massimo impegno che non è limitato ai giorni di raduno, ma è costante, metodico e assiduo come deve essere per supportare al meglio una gioventù che ha deciso di dedicare i suoi anni migliori ad un sogno.
Domani ultimo allenamento, poi cerimonia di apertura e giovedì si inizia a vivere intensamente per quello per cui ci siamo preparati da tempo.
A questo punto ci sta pure anche qualche news tipo quella che Richard Fox, dopo aver lasciato la Direzione Generale della Federazione Australiana della Canoa a settembre dello scorso anno, ha assunto la Direzione dello Slalom per i colori francesi giusto poche settimane fa. Mai era successo che i transalpini affidassero un ruolo così importante ad uno straniero, che se pur maritato con Myriam Jerusalmi che per la Francia conquistò titoli iridati e medaglie olimpiche, rimane comunque uno d’oltralpe. Il campionissimo, con cui anche il nostro Francesco Jacobelli in una fugace apparizione qui a Tacen ha avuto modo di rubare una foto ricordando gli anni in cui tutti noi vedevamo Richard come il Dio dello Slalom, è apparso molto tirato fisicamente, ma nello stesso tempo molto motivato per il suo nuovo incarico lontano dalla famiglia.
Michael Seibert, direttore tecnico dell’Austria fino alle Olimpiadi di Rio, è stato liberato ed è quindi tornato a casa in Germania ad allenare le donne che a detta sua sentono ancora molto la tragica scomparsa di Stefan Henze molto amato dalle atlete per le sue capacità e per le sue qualità umane.
Marc Domenjo, dopo una lunga e proficua esperienza a servire gli atleti della la Regina d’Inghilterra, è tornato alla sua amata La Seu d’Urgell per allenare i portoghesi, che in in Spagna hanno creato il loro quartiere generale vista della selezione olimpica del 2019, con due atlete andorrane.
Occhio all’onda!
Manifestazione che con l’edizione 2017 diventa maggiorenne e ritorna qui a Tacen in Slovenia dopo 12 anni. Ha avuto cadenza biennale dalla sua nascita e cioè nel 1996 fino al 2004 per poi ripetersi puntualmente ogni anno.
L’anno scorso avevo vissuto la gara di Liptovsky da lontano con tutte le problematiche poi personali che erano successe. Quest’anno siamo qui a guidare assieme a Daniele Molmenti e Guille Diez Canedo una squadra fatta di elementi decisamente molto professionali ed interessanti a pochi mesi dall’inizio del nostro lavoro assieme. Abbiamo cercato, compatti più che mai, di correre il più velocemente possibile per portare all’interno del gruppo le nostre idee, le nostre metodiche di allenamento e le nostre esperienze maturate in tanti anni di attività. Abbiamo aperto un nuovo capitolo, speriamo positivo, per una nazionale che merita molto visto l’impegno che i nostri giovani e tecnici stanno regalando allo sport e in modo particolare allo slalom. C’è un credo comune che è quello della condivisione del lavoro e del massimo impegno che non è limitato ai giorni di raduno, ma è costante, metodico e assiduo come deve essere per supportare al meglio una gioventù che ha deciso di dedicare i suoi anni migliori ad un sogno.
Domani ultimo allenamento, poi cerimonia di apertura e giovedì si inizia a vivere intensamente per quello per cui ci siamo preparati da tempo.
A questo punto ci sta pure anche qualche news tipo quella che Richard Fox, dopo aver lasciato la Direzione Generale della Federazione Australiana della Canoa a settembre dello scorso anno, ha assunto la Direzione dello Slalom per i colori francesi giusto poche settimane fa. Mai era successo che i transalpini affidassero un ruolo così importante ad uno straniero, che se pur maritato con Myriam Jerusalmi che per la Francia conquistò titoli iridati e medaglie olimpiche, rimane comunque uno d’oltralpe. Il campionissimo, con cui anche il nostro Francesco Jacobelli in una fugace apparizione qui a Tacen ha avuto modo di rubare una foto ricordando gli anni in cui tutti noi vedevamo Richard come il Dio dello Slalom, è apparso molto tirato fisicamente, ma nello stesso tempo molto motivato per il suo nuovo incarico lontano dalla famiglia.
Michael Seibert, direttore tecnico dell’Austria fino alle Olimpiadi di Rio, è stato liberato ed è quindi tornato a casa in Germania ad allenare le donne che a detta sua sentono ancora molto la tragica scomparsa di Stefan Henze molto amato dalle atlete per le sue capacità e per le sue qualità umane.
Marc Domenjo, dopo una lunga e proficua esperienza a servire gli atleti della la Regina d’Inghilterra, è tornato alla sua amata La Seu d’Urgell per allenare i portoghesi, che in in Spagna hanno creato il loro quartiere generale vista della selezione olimpica del 2019, con due atlete andorrane.
Occhio all’onda!
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