Semplicità e luce
Per fare slalom ci vogliono poche idee ma chiare e due sono i concetti base: semplicità e luce nelle porte.
La semplicità dovrebbe essere il presupposto di ogni movimento sia esso complesso per sua origine e sia essa basilare per sua natura. É semplicemente un concetto matematico scomporre la complessità attraverso passaggi che ne esplichino concetti e dinamiche, quindi non vedo perché ci si debba creare complessità quando in realtà non ce ne dovrebbero essere nell’insegnamento e conseguentemente nella pratica. É sublime ammirare le giovani atlete della canadese monoposto scendere su acque difficili, come possono esser quale del canale di Ivrea, con la leggerezza e la maestria di farfalle che svolazzano da un fiore all’altro rubandone saggezza ed armonia. Ed è così brutale viceversa vedere ergumeni dalla forza forgiata da ore di palestra disperati nei meandri di giochi d’acqua che si prendono gioco di loro come potrebbe fare un un dinosauro con noi umanoidi.
Le cose diventano ancora più divertenti quando a tutto ciò uniamo il fatto che il semplice scendere sull’acqua non ci appaga più e per divertirci dobbiamo passare in mezzo a paline sospese nel cielo che formano una porta verso l'infinito e che in base al loro colore ci dicono come affrontarle. Bene! Ogni volta che vedo una porta mi immagino una forte luce che esce proprio da quel pertugio, ed è proprio quella scia di luce che ci guida il passaggio al suo interno in modo facile e sicuro. Solo se riusciamo a vedere chiaro e splendente questo riferimento luminoso riusciremo di volta in volta affrontare la porta in maniera sicura e senza incertezza perché dove filtra la fonte luminosa possiamo trovare la nostra via che ci porterà alla felicità!
Occhio all’onda!
La semplicità dovrebbe essere il presupposto di ogni movimento sia esso complesso per sua origine e sia essa basilare per sua natura. É semplicemente un concetto matematico scomporre la complessità attraverso passaggi che ne esplichino concetti e dinamiche, quindi non vedo perché ci si debba creare complessità quando in realtà non ce ne dovrebbero essere nell’insegnamento e conseguentemente nella pratica. É sublime ammirare le giovani atlete della canadese monoposto scendere su acque difficili, come possono esser quale del canale di Ivrea, con la leggerezza e la maestria di farfalle che svolazzano da un fiore all’altro rubandone saggezza ed armonia. Ed è così brutale viceversa vedere ergumeni dalla forza forgiata da ore di palestra disperati nei meandri di giochi d’acqua che si prendono gioco di loro come potrebbe fare un un dinosauro con noi umanoidi.
Le cose diventano ancora più divertenti quando a tutto ciò uniamo il fatto che il semplice scendere sull’acqua non ci appaga più e per divertirci dobbiamo passare in mezzo a paline sospese nel cielo che formano una porta verso l'infinito e che in base al loro colore ci dicono come affrontarle. Bene! Ogni volta che vedo una porta mi immagino una forte luce che esce proprio da quel pertugio, ed è proprio quella scia di luce che ci guida il passaggio al suo interno in modo facile e sicuro. Solo se riusciamo a vedere chiaro e splendente questo riferimento luminoso riusciremo di volta in volta affrontare la porta in maniera sicura e senza incertezza perché dove filtra la fonte luminosa possiamo trovare la nostra via che ci porterà alla felicità!
Occhio all’onda!
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