Un giorno off
Il caffè di questa mattina ha un sapore diverso: è più dolce o forse è la tranquillità con cui lo sto bevendo che lo rende così. Al toast ho aggiunto una sottiletta di formaggio in più.
Non c'è la fretta delle altre mattine che dal marzo del 2011 a ieri mi ha accompagnato praticamente sempre. Il Brasile dei pali dello slalom aveva un appuntamento importante, uno solo veramente importante per l'intero movimento. Arrivai qui è mi dissero: "dobbiamo fare bene ai mondiali che organizzeremo nel 2015". Le Olimpiadi fino ad oggi non sono mai state tirate in ballo! Mi è stato ripetuto per tutto questo tempo: "ricorda che la priorità assoluta sono i mondiali Junior & U23". Abbiamo vissuto quindi con questa grande meta da raggiungere ogni giorno dal 2011 a oggi. Ora tiriamo il fiato per qualche ora, solo per qualche ora. Domani l'obiettivo chiaro a tutti sarà Rio 2016! Certo alziamo l'asticella e la portiamo al limite forse invalicabile, ma su quella montagna vogliamo salirci fino alla vetta, fosse l'ultima cosa che faremo nella nostra vita. Vivo per non avere domani rimpianti anche se le persone che amo di più stanno pagando caro questo prezzo che sta dietro ad ogni risultato e ad ogni scelta che la vita ti mette difronte. Però era forse più difficile prendere ogni giorno la bicicletta e andare a lavorare vicino a casa, senza avere però la possibilità di esprimere veramente quello che senti dentro di te. Avrei dovuto restare ingabbiato in un sistema che funziona solo per reprimere energie e idee, senza offrirti nulla di più se non la sopravvivenza. In un sistema che se pensi ti guardano male, in un sistema che cura, ma non previene.
Per fortuna che lo spirito dell'acqua che corre ha saputo prendermi per mano e guidarmi fino a qui con orgoglio e determinazione.
Con Guille, il mio collega, ci siamo resi conto che il mondiale è finito veramente solo questa sera quando abbiamo salutato alcuni allenatori spagnoli amici che domani prenderanno la vita del ritorno. Io per la verità lo avevo capito qualche ora prima quando ho abbracciato Zeno e Raffy in partenza per tornare a casa a riabbracciare mamma Marina.
Occhio all'onda!
Sono felice per quello che hai fatto, felice per quello che farai, lasciati sempre guidare dall'onda, ma tieni sempre i piedi a terra...o il culo in barca, ti voglio bene...
RispondiEliminaTonno