L'energia per il movimento

Tutti i movimenti per essere posti in essere hanno bisogno di energia.  Bisogna solo percepirla e capire dov’è riposta in noi per tirarla fuori e utilizzarla.  Andando a ritroso per  scavare all’interno di un movimento si scopre che solo se posto in essere in un certo modo può dare i frutti sperati. Se nasce e si sprigiona energia possiamo percepirne la sostanziale differenza. Un movimento, che diventa la somma di tanti gesti, per essere generato ha bisogno della nostra energia per poi concretizzarsi e per esprimersi. 
Deve essere chiaro! Parliamo di quell’energia che trasforma un gesto, un movimento, un’azione in un’opera d’arte, in una cosa sublime o anche nella semplicità di passi o pagaiate basiche.
Nel tango l’incontro di due distinte energie creano la differenza con l’ individuale percezione di benessere e degli stessi soggetti e anche da chi viceversa vive di riflesso l’azione. Nella canoa l’incontro dell’energia individuale con il naturale flusso della corrente porta ad un’espressione unica che si traduce in una percezione del movimento in maniera totalmente diversa nel momento in cui si attua il gesto.
Questo il punto di arrivo, che lascerà sprigionare libera l’energia senza paure o timori. Il punto di partenza è un lavoro certosino fatto sui fondamentali e sulla percezione interiore dell’azione stessa. Capire dove nasce l’energia e quando trasformarla in movimento diventa la ricerca costante per un atleta o per un ballerino, prima individualmente poi con l’elemento naturale, per la canoa, o con il partner per il ballo. Il lavoro, allenamento, la dedizione, il confronto, ma soprattutto il sapersi ascoltare ricercando dentro di sé il giusto equilibrio porterà ad un miglioramento espressivo notevole, anche se la strada da percorrere è molto tortuosa e quasi sempre con pendenze notevoli. 


Occhio all’onda! 

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